giovedì, gennaio 03, 2008

Aggressione fascista a Villa Ada

In questi giorni a Villa Ada si sta svolgendo la manifestazione musicale
"Roma incontra il mondo 2007". L'evento, che si ripete oramai da molti anni, è
patrocinato dal Comune di Roma (Assessorato Politiche Culturali) e
organizzato dall'ARCI (comitato di Roma). Ieri sera, 28 giugno 2007, al concerto
suonava la Banda Bassotti, gruppo musicale con contenuti e pubblico notoriamente "di
sinistra". Al termine del concerto, intorno a mezzanotte e mezzo alcune decine di
fascisti, al grido di "duce duce", hanno aggredito quanti e quante andavano
via dopo la serata, arrivando a lanciare una bomba carta sotto il palco, e
allontanandosi solo davanti alla reazione dei presenti, apparentemente
dileguandosi senza essere notati da "distrattissime" forze dell'ordine che
solo dopo circa mezz'ora giungevano sul posto. Almeno tre persone hanno
riportato contusioni e ferite multiple di arma da taglio, con conseguenze solo per
caso non letali. L' iniziativa è parte dell'Estate Romana, evento di punta della politica culturale dell'amministrazione capitolina (e non è organizzata da un
centro sociale). Ciò ha fatto sì che a questa aggressione venisse dato un
risalto mediatico e politico notevole, a differenza delle molte di matrice
neofascista ad oggi compiute a Roma, specialmente negli ultimi due anni.
Nei giornali, nei tg locali e nazionali ricorre per la prima volta e
inequivocabilmente la definizione di aggressione fascista. Anche la
reazione del sindaco è immediata: già di stamattina le prime dichiarazioni,
connotate da un appello alle forze dell'ordine perché gli aggressori vengano
arrestati. Così anche il presidente delle federazione romana di AN, Gianni Alemanno,
con una carriera di provocatore radicalmente legato alla propria identità
neofascista, è costretto ad una presa di distanza, ma riduce, al tempo
stesso, il fatto a un atto "delinquenziale". Ci preme, come antifascisti e antifasciste, riportare l'attenzione su un contesto politico che abbiamo davanti agli occhi ormai da tempo, un contesto che vede un ritorno alla visibilità del neofascismo nelle sue varie forme, legittimato dalle politiche equidistanti, quando non conniventi, dell'amministrazione romana, che elargisce fondi e apre spazi a sigle come Foro 753 e all'Associazione Fratelli Mattei. Per questo è ingannevole limitare
la questione ad un fatto di ordine pubblico, quando rappresenta invece l'unica
pratica politica di questi neofascisti romani che incitano alle lame,
all'odio razziale, sessista e omofobo. E' dall'assalto di due anni fa al Forte Prenestino, in cui un compagno ha rischiato di perdere la vita, passando per l'omicidio di Renato dopo una festa reggae sulla spiaggia di Focene, che ci ostiniamo a denunciare lo squadrismo fascista rinato in questa città dalla vittoria di Storace alla Regione Lazio e tollerato nei suoi covi e nelle sue iniziative pseudo-culturali anche dalle attuali amministrazioni.
Il dato che oggi ci rimane è che tutti gli assalitori fascisti si sono
potuti dileguare nonostante il tanto osannato intervento delle forze dell'ordine,
mentre due ragazzi sono ancora in stato di fermo e altri due, pur
rilasciati la mattina seguente, mantengono la denuncia a piede libero. Questa decisione da parte di polizia e carabinieri, che oltretutto hanno insultato e provocato proprio chi aveva appena subito l'attacco, segnala la volontà di sminuire
la matrice dell'episodio riducendolo a semplice rissa e rivela dopo Genova, le
cariche all'ospedale San Paolo di Milano contro i compagni di Dax, lo
“smarrimento del verbale” con le ultime dichiarazioni di Renato e la
morte di Federico Aldrovandi la loro ambiguità.
Domani mattina porteremo la nostra solidarietà ai ragazzi tutt'ora
detenuti, in occasione dell'udienza che si terrà alle ore 9:00 al tribunale di
piazzale Clodio.

Assemblea ore 18.00 lunedì 2 luglio al csoa Ex Snia

antifasciste e antifascisti di Roma

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