martedì, dicembre 21, 2010

Ma quali eccellenze? Ma quali fondazioni? Vogliam le dimissioni!


Tombola al rettorato. "Dimissioni! Dimissioni!". Lo hanno gridato a gran voce, all'indirizzo del rettore Guido Fabiani, un centinaio di studenti dell'università di Roma Tre che hanno compiuto un blitz al Rettorato di via Ostiense. "Armati" di striscioni e volantini hanno inscenato una sorta di tombola nel cortile delle Facoltà mentre era in svolgimento il Senato Accademico che avrebbe dovuto varare la nascita di una Fondazione, la Cestia, che gestirà parte del patrimonio dell'ateneo. "Non ci piacciono i vostri numeri - spiegava uno studente - A noi piacciono il 14, data del grande corteo di martedì scorso. Il 22, giorno del corteo di domani. A voi il 90, quello del governo della paura. Invece l'unico numero che dovreste darci è quello delle vostre dimissioni".
Gli studenti hanno poi fatto irruzione al Rettorato lasciando davanti alla sala del Senato Accademico un paio di spazzoloni da bagno. Poi i ragazzi sono scesi nel parcheggio per impedire pacificamente l'uscita del rettore Guido Fabiani e dei Senatori accademici.



Da Repubblica.it http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/12/21/news/proteste_studenti-10447506/

sabato, dicembre 18, 2010

Domenica 19 – Iniziativa a sostegno delle spese legali

mercoledì, dicembre 15, 2010

Comunicato di Solidarietà

I movimenti uniti di roma Sud intendono esprimere la totale condanna della repressione esercitata oggi dalle forze dell'ordine, e la fraterna vicinanza agli arrestati e le arrestate, con l'assoluta volontà di seguire attentamente l'evolversi della situazione e dichiarano l'integrale solidarietà ai compagni e le compagne private della propria libertà.
Sequestrati durante una manifestazione che ha unito, per le strade di Roma, tutte le realtà di movimento italiane, scese in piazza contri questo governo ed il sistema di potere autoritario e violento che rappresenta.
La radicalità espressa è un chiaro segnale di malessere, di rabbia e della volontà di cambiamento generalizzate di tutto il tessuto sociale, di tutte le persone scese oggi in strada, che stanno subendo non solo la “crisi” ma anche la brutalità impositiva di un apparato di gestione politica ed economica, che oggi ha ribadito una volta di più la sua natura.
La giornata di oggi è un passaggio di quei percorsi di studenti, di spazi sociali, di generazioni di precari e di assemblee che ribadiscono la volontà di superare la mera opposizione ad un singolo governo per parlare di beni comuni e di redistribuzione generalizzata della ricchezza. Quello di oggi non è che un passaggio all'interno di un progetto di riappropiazione degli spazi e dei tempi delle nostre vite. Le mobilitazioni non cesseranno e pretendiamo l'immediata liberazione di tutti i compagni e tutte le compagne arrestate oggi.

domenica, dicembre 12, 2010

Programma 13/12 di Scienze Politiche Roma3 Occupata


Programma di Lunedi’ 13 Dicembre 2010 @ Scienze Politiche Roma 3 Occupata

-Ore 8:30 Colazione sociale

-Ore 9:00 Comunicazione a tappeto: intervento a lezione, volantinaggio, megafono e passaparola!

-Ore 10:15 Il prof. Antonelli discuterà con gli studenti e le studentesse di Scienze Politiche su Università, Società dell'informazione e Modelli di Sviluppo.

-Ore 13:00 Pranzo Sociale

-Ore 14:00 Assemblea di Facoltà sul continuo della mobilitazione a partire dal giorno dopo (14 dicembre)!

-Ore 16:30 Workshop/lezione con ricercatori/trici

-Ore 18:30 Aperitivo!

venerdì, dicembre 10, 2010

FONDAZIONI PRIVATE? FESTA PUBBLICA! STARTS H 22


Il Senato Accademico è stato cancellato!
Contro chi vuole tutto privatizzato!

Libera Facoltà Aperta,
Scienze Politiche in Festa!

START AT 22.00 MASSIVE PULSE!
Verso Martedì 14!

Comunicato dalle facoltà occupate sul rinvio del Senato Accademico


In merito allo spostamento del Senato Accademico di Roma Tre previsto per il 14 dicembre, gli studenti e le studentesse delle facoltà occupate e i soggetti in mobilitazione, intendono ribadire quanto segue: la comunicazione diramata dal rettorato sulle motivazioni di tale scelta omette di dire che la mobilitazione nell’ateneo è rivolta tanto al Ddl Gelmini quanto ai progetti di Fondazione privata, Scuola d’Eccellenza e Agenzia di Ricerca.
Lo spostamento, con tutta evidenza, è dovuto alla determinazione che il movimento a Roma tre, anche attraverso le occupazioni, ha saputo esprimere in queste settimane.
Nessuno pensi, infine,  che spostare il senato accademico durante le prossime festività o peggio ancora in concomitanza delle sessioni d’esame possa garantire ai suddetti progetti un percorso di approvazione tranquillo.
Non smetteremo di portare avanti la nostra mobilitazione e di opporci alla scuola di eccellenza come ulteriore canale di selezione e discriminazione, alla delega ai privati della gestione di parti dell’ateneo e alla sottomissione della ricerca agli interessi di una cricca di super-baroni.
Siamo tutti e tutte eccellenti.
Lettere occupata, Scienze Politiche occupata, Architettura occupata, Dams occupato
Studenti e studentesse in mobilitazione

giovedì, dicembre 09, 2010

APPELLO ROMA3 14 DICEMBRE

Il 14 dicembre sarà una data chiave per i movimenti sociali del nostro paese: il giorno in cui tutti i soggetti oppressi dalle politiche dei tagli, della privatizzazione e della repressione assedieranno Montecitorio per sfiduciare questo governo.Un governo che, in linea con le politiche dei governi precedenti, attacca i diritti dei lavoratori e dei precari, smantella l’università e la scuola pubbliche, privatizza i beni comuni. Un governo che salva banche e privati, presentando il conto della crisi - che queste stesse banche e questi stessi privati hanno provocato - ai migranti, alle donne, agli studenti, ai lavoratori e alle lavoratrici di questo paese. 
Per noi studentesse e studenti, vittime di un disagio profondo e generalizzato che va ben oltre i contenuti della riforma Gelmini, questa data assume una doppia importanza: dopo giorni di mobilitazione contro un ddl che dà il colpo di grazia all’università pubblica, giorni che hanno visto migliaia di studenti bloccare intere città in tutta Italia, il voto al senato è stato rinviato a dopo la votazione della (s)fiducia. Una piccola grande vittoria per il movimento, che dimostra come le pressioni sociali possano puntare a ottenere dei risultati concreti e addirittura influenzare l’agenda politica. 
Nonostante questa vittoria, le mobilitazioni nelle università e nelle scuole non rallentano, continuano le occupazioni e le iniziative di riflessione politica in vista del 14 dicembre. Anche a Roma3 la mobilitazione studentesca è tutt’altro che in fase di riflusso: già dall’inizio della settimana sono state rilanciate le occupazioni a Lettere, al Dams e a Scienze Politiche mentre proseguono assemblee, iniziative e blocchi della didattica ad Architettura, Giurisprudenza, Ingegneria. Un clima di fermento che, tuttavia, non basta a fermare i progetti di fondazione privata e scuola d’eccellenza che il rettore Guido Fabiani è determinato a portare avanti contro il parere del corpo accademico e di studenti e studentesse.
Impaurito dalle numerose contestazioni di noi studenti, che più volte hanno manifestato la loro opposizione ad un progetto di privatizzazione calato dall’alto, il rettore Fabiani ha deciso di confondere le acque, spostando ripetutamente la data del senato accademico che dovrà approvare la scuola d’eccellenza, nei giorni in cui l’attenzione mediatica sarà rivolta altrove, prima al 9 dicembre, poi - guarda caso - al 14.Nascondere dietro una data cruciale per la vita politica del nostro paese, una scelta altrettanto fondamentale per il futuro dell’università di Roma 3, è il frutto di un bieco tatticismo che non intendiamo far passare sotto silenzio.
La posizione del rettore rispetto alla riforma Gelmini è da tempo nota, non solo alla luce delle sue dichiarazioni – l’ultima pubblicata sul Riformista una settimana fa – in cui sminuisce e denigra le proteste degli studenti e dei ricercatori sui tetti dei tre atenei romani, ma anche e soprattutto per il suo rifiuto a comunicare con le altre anime dell’università, cercando riparo sotto l’ombra della politica nazionale. L’obiettivo di Fabiani è infatti quello di far approvare lo statuto della fondazione direttamente dal ministero, prima che questa riforma e questo governo cadano, mettendo gli studenti e il corpo accademico di fronte al fatto compiuto.Appare chiaro dunque come la posizione del nostro rettore in merito alle politiche universitarie sia perfettamente in linea con il disegno di legge Gelmini a cui ci opponiamo da sempre. 
Intendiamo denunciare le politiche di controllo e di silenziamento del rettore nei confronti delle proteste portate avanti da studenti e ricercatrici: le bacheche rese inagibili tramite vetrate e lucchetti, le telecamere da grande fratello spuntate magicamente nelle facoltà mobilitate non riusciranno a spegnere il conflitto degli studenti che oggi più che mai chiedono a gran voce una revisione strutturale del modo di funzionare dell'università! 
Le occupazioni di questi giorni parlano di un'altra università in movimento, fatta dalle studentesse, dagli studenti e dai loro desideri di conoscenza, non asservibili agli interessi di mercato: ed è a partire da questa esperienza piena di occupazione e di autogestione nella nostra università che ci sentiamo di rivolgere un invito alla relazione a tutti quei soggetti che in questi anni, e in particolare in queste settimane, si sono battuti per il carattere pubblico dell'istruzione e della cultura in genere: a partire dagli studenti del mondo della scuola, colpito dalla furia devastatrice delle riforme Moratti e Gelmini, passando per i lavoratori precari della cultura e dello spettacolo che, già privi di diritti, sono vittime dei tagli al Fondo Unico per lo Spettacolo, per arrivare ai ricercatori e ai docenti precari.
E' tempo di smettere di abbassare la testa!Non basta dimostrare la contrarietà alla Gelmini e al governo Berlusconi, c'è bisogno di riprendersi la parola e il diritto a decidere. Per questo motivo siamo sempre più determinati a riprenderci i nostri tempi e i nostri spazi, attraverso blocchi della didattica, occupazioni delle facoltà, autogestione di aule. Perché i nostri tempi di vita e di formazione sono radicalmente incompatibili con la gabbia dei ritmi che ci impongono!
Reclamiamo servizi e casa, gratuità dell'accesso all'università e alla formazione, rimozione degli sbarramenti al percorso universitario, abolizione della proprietà intellettuale, moltiplicazione delle borse di studio e dei posti alloggio sganciati da logiche meritocratiche.
Reclamiamo un'altra didattica e il diritto a decidere della nostra formazione, perché riteniamo che la parcellizzazione e frammentazione dei saperi non produce altro che precarizzazione e controllo. 
Sosteniamo il diritto all'autogestione e all'autogoverno di didattica e ricerca attraverso iniziative, discussioni, workshop, seminari autogestiti, feste, riappropriazione di spazi di socialità e relazione continuamente negati da queste riforme. La nostra formazione passa innanzitutto attraverso questi momenti, il sapere vivo che noi produciamo non è riducibile a merce, né misurabile in unità di tempo e crediti formativi!
Il 14 dicembre siamo pronti a ribadire la nostra sfiducia a questo governo e, in generale, a tutti i governi che vorranno portare avanti queste politiche, assieme a tutti i soggetti oppressi del mondo della cultura e del mondo del lavoro. La nostra protesta non potrà non investire anche il rettore Fabiani, che di queste politiche si fa promotore attraverso i suoi progetti di fondazione privata e di scuola d'eccellenza, regalando Roma3 ai privati e accentuando ancor più le differenze di classe al suo interno. Lanciamo quindi un'assemblea plenaria di preparazione al giorno della sfiducia, il 13 dicembre nella facoltà di Giurisprudenza di Roma3, invitando alla partecipazione le studentesse e gli studenti degli altri atenei in lotta, gli studenti medi, i lavoratori e i ricercatori precari, i docenti.
Siamo tutti/e eccellenti!
Contro la riforma non un passo indietro!

Student* di Roma3 in mobilitazione

mercoledì, dicembre 08, 2010

COMUNICATO SCIENZE POLITICHE ROMA3 OCCUPATA


Comunicato da Scienze Politiche Occupata.
Dopo un’assemblea partecipata, è stato deciso che la didattica nella facoltà di scienze politiche proseguirà normalmente nei prossimi giorni.
Allo stesso tempo l’assemblea ha manifestato l’esigenza di ottenere uno spazio fisso all’interno della facoltà per continuare la mobilitazione contro i progetti “Astre” e “Cestia” del rettore Fabiani. Per questo abbiamo deciso di prenderci l’aula A sita al piano terra della facoltà. Questo sarà uno spazio autogestito, giorno e notte, dagli studenti e dalle studentesse che lo attraverseranno.
Contro il governo, la Gelmini e il rettore Fabiani. DIMISSIONI SUBITO.
Verso il 14 dicembre e oltre.
Assemblea di Scienze Politiche Occupata

martedì, dicembre 07, 2010

Scienze Politiche è Occupata.




Gli studenti e le studentesse della Facoltà di Scienze Politiche di Roma Tre hanno occupato nel pomeriggio di oggi, martedì 7 dicembre 2010, per ribadire la propria opposizione al ddl Gelmini e ai progetti di privatizzazione a Roma Tre portati avanti dal rettore Fabiani: fondazione privata Cestia, di scuola di eccellenza Astre e la creazione di un'agenzia di ricerca.
L'occupazione durerà fino al 14 dicembre, in vista della giornata di mobilitazione prevista in quella data contro le politiche governative e contro quelle di Ateneo.
Scienze Politiche Roma3 Occupata

lunedì, dicembre 06, 2010

MARTEDI' 7 DICEMBRE ORE 16 ASSEMBLEA DI FACOLTA'

giovedì, dicembre 02, 2010

NIENTE FIDUCIA!


In ogni parte d'Italia la mobilitazione si è accesa più che mai. A Roma dopo aver assediato il senato e occupato il Colosseo, si è svolta un'altra grande giorna il 30 novembre di fronte alla vergognosa risposta di un governo che non sta a sentire un intero mondo dell'istruzione in rivolta e militarizza, come non mai in precedenza, l'intero centro della capitale. La risposta di Roma Tre è stata l'occupazione della facoltà di lettere per poi partire in migliaia attraverso corteo non autorizzato, passando per via ostiense, esprimendo il totale rifiuto alla creazione delle fondazioni all'interno dell'ateneo con il lancio di uova verso il rettorato. Dopo aver congestionato Roma sud, il corteo si è unito a quello della Sapienza bloccando interamente la città fino ad arrivare alla stazione Termini, occupandola. Nonostante l'approvazione del ddl Gelmini alla camera è stata rinviata ,dopo la fiducia del 14 del governo , la decisione al Senato per il passaggio della riforma.
Quindi noi non molliamo, ritorniamo per le strade, occupiamo università, prendiamo per mano il nostro futuro!
Diciamo no alle fondazioni che vogliono creare all'interno di Roma Tre dentro le porte di un senato accademico nelle quali gli studenti non hanno voce!
Sfiduciamo un governo autoritario ormai alla stregua, quindi la fine del progetto di distruzione del nostro avvenire: la riforma Gelmini.

GLI ESAMI SI RECUPERANO, IL FUTURO SI RIMPIANGE!


lunedì, novembre 29, 2010

OCCUPATA LA FACOLTA' DI LETTERE ROMA TRE



Oggi 29 novembre gli studenti e le studentesse, i dottorandi e i ricercatori, i lavoratori di Roma3 e gli studenti medi di Roma sud, a seguito di una partecipata assemblea di Ateneo, hanno deciso di occupare la facoltà di Lettere. In questo modo, vogliamo dare un segnale chiaro e concreto di opposizione al disegno di legge Gelmini e ai tagli della finanziaria, che hanno come unico obiettivo quello di privatizzare l'università pubblica e di reintrodurre criteri di selezione classisti nella didattica e nella ricerca.
Accanto all'opposizione alla Gelmini, denunciamo fortemente il progetto di fondazione privata e di scuola di eccellenza del rettore Fabiani, che attua di fatto i principi della riforma nel nostro ateneo.
Rifiutiamo il modello di università intesa come azienda che da 15 anni a questa parte governi di destra e di sinistra cercano di imporci.
A questo scempio noi opponiamo una visione di università che sia bene comune, in cui il sapere sia libero e partecipato, in cui la ricerca sia autonoma da logiche di mercato e che sia catalizzatore e propulsore di cultura per i quartieri e le città.

Lanciamo l'appuntamento per domani alle ore 9.30 davanti alla facoltà di lettere occupata per andare insieme a Montecitorio

STUDENTI E STUDENTESSE DI ROMATRE

venerdì, novembre 26, 2010

Nucleare in Italia: Quale soluzione?

mercoledì, novembre 24, 2010

STUDENTI, DOCENTI E RICERCATORI SUI TETTI DI ROMA TRE CONTRO LA GELMINI E I PROGETTI Del rettore FABIANI



Stasera, 24 novembre 2010, la parte sana di Roma Tre è salita sul tetto del rettorato in via Ostiense.
Con questo gesto, che si inserisce nelle giornate di lotta contro il passaggio della riforma alla Camera, si intende ribadire che il piano Tremonti-Gelmini è in realtà lo smantellamento dell’università pubblica e la sottomissione della sue intelligenze a logiche di mercato. E’ funzionale a un progetto complessivo di società e al modello economico che la sorregge. Modello la cui crisi è sotto gli occhi di tutti.
Stasera questi spazi sono stati occupati anche per rimandare al mittente qualsiasi ipotesi di fondazione privata e di scuola d’eccellenza per Roma Tre. Il compito dei rettori e della Crui dovrebbe essere quello di chiedere il ritiro della riforma, non di raccogliere le briciole dismettendo parte degli atenei ed aprendo le porte ai profitti delle aziende.
Si chiede inoltre la liberazione immediata degli studenti arrestati oggi durante i presidi contro la riforma, perché nessuna repressione può intimidire il movimento.

Studenti e studentesse, ricercatori e ricercatrici, docenti di roma tre.

martedì, novembre 16, 2010

Assemblea di Facoltà, Martedì 23 Novembre

venerdì, novembre 12, 2010

Cineforum: Draquila, mercoledì 24 novembre ore 16


Parte anche quest'anno l'appuntamento con il cineforum! Prima proiezione è Draquila, documentario realizzato da Sabrina Guzzanti che indaga la politica e la gestione dell'emergenza del terremoto dell'Aquila del 2009.

Il Collettivo Scienze Politiche vi invita tutte e tutte alla visione Mercoledì 24 Novembre alle ore 16.00, alla facoltà di Scienze Politiche Roma Tre (Via Chiabrera 199, Metro B San Paolo) in Aula Attività Autogestite (piano terra).



Trama:
La terra trema. Dopo il Grande Terremoto che la sorprese indifesa nel 1461 e poi nel 1703, l'Aquila è abbattuta nella primavera del 2009 e di nuovo "città rovinata", come ebbe a scrivere tre secoli prima Marco Garofalo, Marchese Della Rocca, al Vicerè di Napoli. Questa volta a compiere il miracolo del terremoto
Da qui si avvia il documentario di Sabina Guzzanti, cronaca delle 'cose nostre' e della politica dei fattacci che hanno compromesso il futuro dell'Aquila e della sua gente. Persuasa che da quando i politici sono diventati barzellettieri, i comici hanno il dovere morale e l'autorevolezza per parlare di politica o addirittura di fare politica, la Guzzanti indossa letteralmente i panni del premier e parte alla volta dei campi di soccorso, promossi dal governo Berlusconi in attesa di edificare una New Town da inaugurare il giorno del suo compleanno. Magari confezionando una torta e mettendo in fresco una bottiglia di spumante rigorosamente italiano da stappare in suo onore. Parola del presidente. E già, perché il 6 aprile del 2009 il nostro premier pativa una crisi di popolarità che il terremoto aquilano avrebbe certamente risollevato. Venuto "di cielo in terra a miracol mostrare", il consacrato dal popolo investe la Protezione Civile, nella persona di Guido Bertolaso, di ricostruire la città in barba alla sua storia, alla sua cultura e ai suoi cittadini. Favorito da normative straordinarie e da una sinistra desolante e desolata come la tenda abbandonata del Pd, il "braccio armato" del governo realizza altrove una città altra, che distrugge il valore degli incontri e costringe gli aquilani 'più fortunati' in appartamenti asettici e davanti a televisori che predicano il berlusconismo.
Abbandonando la satira indigesta per il giornalismo d'inchiesta, Sabina Guzzanti intervista una messe di persone e personalità, provando a ragionare sui fatti (in)evitabili, sulla prevenzione mancata, sulle vite condannate, sulle speculazioni, sui finanziamenti illeciti, sulla sistematica messa in discussione dei principi di trasparenza e legalità che fondano l'idea di una socialità democratica. Contro l'orrore e l'indignazione di intercettazioni telefoniche inconcepibili e mostruose, contro l'incredibile capacità di pervertire l'idea di giustizia, contro l'uso disinvolto dell'ironia, della decenza, della memoria storica e della correttezza istituzionale si alza la voce degli abruzzesi, uno su tutti, il lucidissimo professore Colapietro, che ha deciso di abitare "nonostante" il centro storico dell'Aquila, rinnovando, con una manciata di operai e di euro, la sua casa e la sua vita. Centro storico e culturale a cui l'imprenditore, il politico, l'uomo medio dei media ha negato l'accesso e prorogato restauri e ristrutturazioni, disperdendo lungo la costa una popolazione cittadina imprescindibilmente legata al tessuto artistico e architettonico della propria città.
Soprassedendo sulle immagini sgranate, sulle inquadrature di stampo televisivo e l'approssimazione estetica, Draquila rivela la maschera tragica del nostro Paese e solleva la voce che non ha timore di raccontarci una volta di più cos'è (stata) l'Italia berlusconiana. Davvero non c'è niente da ridere e Sant'Emidio fulmini una volta per sempre chi la notte del 6 aprile ha irriso ai vivi e ai morti dell'Aquila. E adesso (ri)"facciamo bella, che nulla nello regame possa confrontarsi ad essa". non sarà però il martire cefaloforo Emidio, condannato alla pena capitale e poi canonizzato. Al culto emidiano si sostituisce quello berlusconiano, (auto)celebratosi a partire dal 7 aprile, il giorno successivo alla scossa fatale che ha colpito al cuore l'Abruzzo e piegato le sue anime "forti e gentili".
Da Mymovies.it

mercoledì, novembre 10, 2010

Rassegna stampa giornata 9 Novembre

Martedì 9 novembre, centinaia di student*, ricercator* e lavorator* si sono riuniti alla facoltà di Lettere e Filosofia in assemblea, per poi muoversi in corteo fino al rettorato, in occasione dell'incontro del rettore Fabiani, ribadendo la propria contrarietà ai progetti di creazione di Astre, Cestia e Agenzia di ricerca.


Cosa sta avvenendo a Roma tre:

I tagli alla spesa pubblica e all'istruzione sono aumentati precipitosamente dal 2008 a oggi. Dopo la l.133/08 l'Università pubblica non ha più fondi per espletare le proprie funzioni primarie: non ci sono soldi per la ricerca, non ci sono soldi per il personale, non ci sono soldi per istituire i corsi ordinari. Inoltre, giusto la settimana scorsa, il Governo ha ridotto il fondo per le borse di studio del 90 %.
L'ultimo progetto ...di legge della Gelmini, fortunatamente non ancora approvato, prosegue sulla stessa strada, cercando cioè di escludere completamente l'Università dal mondo del pubblico e avvicinandola a quello delle imprese, così da tagliare l'istruzione dalla spesa pubblica e affidarla definitivamente all'imprenditoria privata.

Il rettore Fabiani, ormai al suo quarto mandato, prosegue sulla linea dei suoi colleghi, che invece di ribellarsi a questa dismissione la assecondano volentieri.
I progetti in campo a Roma Tre sono la fondazione CeStia, l'agenzia per la ricerca e la scuola d'eccellenza AsTre.
Al di là dei metodi poco democratici e trasparenti con cui è stata condotta questa operazione, la fondazione privata priverebbe la parte ancora pubblica di Roma Tre di risorse economiche e strutture (come per esempio il CLA), oltreché di personale. Con l'agenzia della ricerca privata finalizzata alla creazione di brevetti che sappiano lanciare Rome Tre sul mercato, i dipartimenti saranno probabilmente svuotati delle loro funzioni; e che fine faranno le ricerche umanistiche? Questo dequalificherà fortemente il sapere prodotto nell'Ateneo, almeno per la maggior parte di noi, dato che pochi predestinati avranno possibilità d'accesso nella scuola a numero chiuso AsTre, anch'essa fortemente influenzata dal mondo industriale.

mercoledì, novembre 03, 2010

Assemblea d'Ateneo Martedì 9 Novembre @ Lettere h13:00

domenica, ottobre 31, 2010

Good Mood Proudly Present : AIDAVENI' !

 
 
Il ricco appuntamento della domenica al Csoa La Strada, organizzato da Good Mood, verrà inaugurato il 31 Ottobre. Durante ogni serata sarà presente uno spazio controinformativo e domenica verrà approfondito il tema dei tagli alla ricerca e alle università.

Saranno presenti, con noi, alcune realtà che ci porteranno la loro esperienza fra cui :

Multivercity (architettura rm3) L.u.i.s.a. ( lettere rm3), Collettivi universitari di :... Scienze Politiche rm3, Giurisprudenza rm3, Ingegneria rm3, Colllettivo Le Facinorosse, Generazione Precaria e Indymedia.

Inoltre lo spazio all’interno della Strada sarà allestito con la mostra fotografica “Spazio e Movimento” di FRANCESCA MARDARELLA. “Ciò che la Fotografia riproduce all’infinito ha avuto luogo solo una volta: essa ripete meccanicamente ciò che non potrà mai ripetersi esistenzialmente….essa è il Particolare assoluto, la Contingenza suprema, spenta e come ottusa, il Tale, in breve, la Tyche, l’Occasione, l’Incontro, il Reale, nella sua espressione infaticabile”
R. Barthès, La camera chiara. Così, Francesca, interpreta la fotografia e nella sua mostra esporrà un reportage di pizzica salentina.

Ad accompagnare la serata ci saranno gli ormai famosi cocktails pestati, che vi sorprenderanno, e tante cose buone da mangiare. Infatti quest’anno la novità è anche nel cibo. Mangiare bene vuole significare essere consapevoli dell’origine delle materie prime. Per questo motivo, ciò che vi offriamo proviene dal GAS di Roma3. Per chiunque volesse saperne di più durante la serata sarà anche allestito un banchetto informativo.


Per soddisfare tutti e cinque i sensi, alla fine abbiamo pensato anche all’udito. Durante la serata avremo ottime vibrazioni musicali:

dalle ore 20.00 alle 21.30 live on stage: Beer Brodaz

dalle 22.00 alle 24.00 live dal CSOA la Strada e in streaming su www.radiosonar.net:

Ring Di Alarm, trasmissione che accompagna il reggae a temi sociali, a cura del
Baracca Sound.

Alla consolle saranno ospitati Adriano B, Virtus e Gal Dem Crew.




31 OTTOBRE GOOD MOOD @ CSOA LA STRADA…‘ADAVENì!

venerdì, ottobre 22, 2010

Controguida 2010-2011

Finalmente e' disponibile la Controguida 2010-2011

Potete visualizzarla e scaricarla QUI!

lunedì, ottobre 18, 2010

IL NOSTRO FUTURO NON E' IN VENDITA! TORNIAMO IN STRADA, BLOCCHIAMO LA CITTA'!

sabato, ottobre 16, 2010

Roma3 va incontro alla riforma Gelmini: Adeguandosi!

Su proposta del rettore Fabiani gli organi centrali si apprestano ad approvare il piano di ristrutturazione interna di  Roma3, che consiste nella creazione di tre nuove strutture: una fondazione (Cestia), una scuola di alta formazione (Astre) ed una Agenzia per la ricerca.


  • Cestia è una fondazione di diritto privato, a cui verrà ceduta una parte del patrimonio e dei servizi di Roma3, e che rischia di rappresentare il primo passo verso la trasformazione del nostro Ateneo in fondazione privata.
  • Astre è un progetto che prevede una scuola di alta formazione per pochi studenti ritenuti particolarmente "meritevoli", a cui verrà attribuito un titolo aggiuntivo spendibile sul mercato. E' l'introduzione di meccanismi concorrenziali e aziendalistici all'interno dell'università, è un progetto elitario che contrasta con l'idea stessa di Università Pubblica.
  • Agenzia per la ricerca è un ente esterno costruito all'interno di Cestia che dirige la ricerca, indirizzandola verso le esigenze dei privati e del mercato. E' la fine della libertà di ricerca.

Il momento è adesso
Blocchiamo la loro distruzione
e ricostruiamo la nostra università

Studenti/esse e Ricecatori/trici ROMA3

giovedì, ottobre 14, 2010

Sit-in 14 Ottobre: occupata la Crui e corteo spontaneo



Nella giornata del 14 ottobre studenti/esse e precari/e sono scesi/e in piazza Montecitorio contro il ddl Gelmini e la politica di tagli e licenziamenti. Un corteo spontaneo si è diretto alla Crui (Conferenza Rettori Universitari Italiani) occupandola simbolicamente ribadendo il proprio dissenso. Il corteo ha poi continuato per il lungotevere e via del corso "circondando" la Camera per poi tornare in piazza Montecitorio.
Intanto la discussione parlamentare è stata rinviata di un mese.


Ridateci il nostro futuro.


Prossimo appuntamento è il 16 Ottobre 10.30 piazzale Aldo Moro in occasione della manifestazione nazionale della FIOM allargata a tutto il mondo della formazione e a tutti i soggetti sociali in lotta, per la difesa dei diritti dei giovan*, dei/lle lavorator* e per una giornata di opposizione politica e sociale unitaria.

mercoledì, ottobre 13, 2010

14 Ottobre ore 11 sit-in Montecitorio

lunedì, ottobre 11, 2010

Assemblea con i ricercatori di Scienze Politiche


Rilanciando queste date:

  • 14 Ottobre: il d.d.l. Gelmini sarà discusso alla camera: sit-in permanente sotto Montecitorio alle ore 9.00!
  • Il 16 Ottobre: Manifestazione nazionale della FIOM allargata a tutto il mondo della formazione e a tutti i soggetti sociali in lotta!

martedì, agosto 24, 2010

Renoize 2010





Il 27 Agosto di quest'anno saranno 4 anni che Renato è stato ucciso; un’aggressione fascista che si è trasformata in assassinio.
Quattro anni di vita, di lotte, di sorrisi e di lacrime, di rabbia, di processi, di partenze e ritorni, di nuovi arrivi e nuove nascite, di sogni realizzati e altri lasciati in sospeso ma mai persi.
Quattro anni di cambiamenti, di crisi, di crescente delirio securitario.
Quattro anni in cui, nonostante il passaggio di questa città ad un’amministrazione di destra, i sani anticorpi antifascisti hanno continuato a difendere e a tenere viva la memoria di questa città ribelle e mai domata, di questa Roma Città Aperta.
Quattro anni di abbracci e sguardi forti, intrecciati con le storie di Dax, Carlo, Federico, di Carlos e Alexis, di Nicola, Aldo, di Stefano e di tanti altri purtroppo, per non dimenticare, per raccontare la verità, per chiedere giustizia.
Quattro anni in cui il nome di Renato ha risuonato ovunque, perché la sua storia è un pezzo di quell’ingranaggio collettivo che anima questa città e non solo.
Partigiani dei nostri tempi, con le radici forti strette alla memoria della Resistenza e con le ali robuste per volare e lottare nel tempo della crisi.

Per questo, anche quest'anno, vogliamo organizzare un appuntamento pubblico nel territorio in cui viveva Renato:
Sabato 28 Agosto a Parco Schuster (San Paolo) con mostre, banchetti, buon cibo accompagnati dall’esibizione a partire dalle 18 di:

-Rock MC
-Mandrillos
-Taxi de brusse
-Palcoscenico al neon
-Reading resistente
-Ill Nano feat. Rancore
-Assalti frontali
-Ardecore

Una serata di musica e parole in una serata di fine agosto, come quella che ci ha portato via Renato in cui dare voce alle lotte e ai percorsi che portiamo avanti durante tutto l’anno, e dare spazio alle note di chi suona nella sala prove Renoize e non solo.

Finchè ci saranno quelli/e come noi, ci sarà sempre il tempo di far vivere chi troppo presto, ingiustamente e con un’assurda e inconcepibile violenza ci è stato tolto.
Finchè ci saranno quelli/e come noi, si potrà sempre dire: “è una questione di memoria”.
L’invito quindi è quello ad esserci, ancora una volta, anche quest’anno!
Per ribadire che non facciamo un passo indietro e abbiamo gli occhi ben aperti, che i sogni di Renato vivono in noi, perchè chi pensava di fermarci ci vedrà muovere, chi pensava di zittirci ci sentirà urlare la verità!

“Per combattere questo nuovo fascismo non ci saranno i vostri nonni, o i padri dei vostri nonni. Affrontarlo toccherà a voi. “
Enio Sardelli “Partigiano Foco”

martedì, luglio 20, 2010

Studenti e studentesse di RomaTre bloccano il senato accademico

Oggi, 20 luglio 2010, gli studenti e le studentesse di Roma Tre hanno
interrotto e contestato per oltre un'ora il senato accademico, con
l'intento di rimandare la votazione dei nuovi progetti in discussione
presso l’ateneo;
Questi ultimi prevedono la creazione delle scuole d’eccellenza Piccola
Astre ed Astre, luoghi di formazione per pochi eletti, e l'istituzione
della fondazione privata “Cestia”. Inoltre era in programma il varo di
nuove direttive sulla gestione della ricerca che annullano la libera
iniziativa di ogni ricercatore, subordinando gli studi alle esigenze del
mercato, irrigidendo ancora di più il sistema di selezione e
precarizzazione della formazione.
La risposta delle istituzioni è stata come al solito di totale chiusura
rispetto alla richiesta di dialogo presentata dagli studenti e le
studentesse, decidendo di continuare la discussione al piano superiore.
Quando gli studenti hanno provato a seguirli, l'accesso è stato impedito
con urla e spintoni.
Gli studenti in mobilitazione denunciano tale comportamento chiedendo un
reale confronto con chi subisce l'effetto di queste decisioni (studenti e
ricercatori) e ribadendo la necessità di una costruzione dal basso di un
modello d’università basato sui bisogni di tutti e non sul privilegio di
pochi.


 Assemblea Permanente Roma Tre

domenica, giugno 27, 2010

COMUNICATO DI SOLIDARIETA' ALLA RETE ROMANA DI SOLIDARIETA' CON IL POPOLO PALESTINESE


Il 24 giugno il sindaco Alemanno spenge le luci del Colosseo per onorare un militare israeliano, Shalit, prigioniero di Hamas. Le istituzioni plaudono, la comunità ebraica, entusiasta per il forte segnale di vicinanza agli occupanti israeliani, si affolla sotto il palco. Nel frattempo, al Campidoglio, assenti riflettori ed istituzioni, un’iniziativa organizzata dalla Rete romana di solidarietà con il popolo palestinese ricorda gli oltre 11.000  palestinesi detenuti illegalmente nelle carceri israeliane. Poco dopo le 23, mentre l’iniziativa si stava svolgendo in maniera sentita e pacifica, una quarantina di picchiatori provenienti dalla zona del ghetto di Roma aggrediscono i manifestanti, rompendo le bandiere palestinesi, cercando di strappare lo striscione che era stato aperto sulla scalinata, e colpendo alcuni attivisti con tirapugni e calci. Dopo l’aggressione gli squadristi si allontanano indisturbati sotto gli occhi della polizia mentre sei attivisti feriti vengono portati all’ospedale; tra cui un medico delegato di Mezza Luna Rossa in Italia e un compagno dei collettivi di Roma Tre. Più tardi, un secondo gruppo di persone di ritorno dalla cerimonia istituzionale del Colosseo cerca nuovamente lo scontro con insulti e provocazioni. Al suo interno vengono riconosciuti gli stessi aggressori, fianco a fianco con i rappresentanti della comunità ebraica. E’ solo in questo momento che la polizia interviene per dividere le due parti e scortare i manifestanti della Rete alle proprie macchine.
Non si è trattato di un episodio isolato, ma dell’ennesima aggressione di stampo squadrista proveniente da alcuni ambienti della comunità ebraica, dopo quelle recenti avvenute durante i giorni di mobilitazione in solidarietà della Freedom Flotilla. E’ scandaloso il comportamento dei rappresentanti della comunità ebraica che, continuando a coprire questi gruppi e accusando vergognosamente i manifestanti della Rete di essere armati, se ne rendono complici e corresponsabili. Altrettanto scandaloso è l’atteggiamento delle forze politiche e delle istituzioni, inesorabilmente filo-israeliane, che garantisce agibilità ed impunità a questi pericolosi individui.  
Nel denunciare quella che è stata una aggressione in piena regola – e non una “rissa” come la stampa di regime vuole far credere – esprimiamo la nostra incondizionata solidarietà alle compagne e ai compagni aggrediti.
Il tentativo di imporre un’idea unica attraverso la repressione violenta del dissenso non fermerà le nostre lotte. Qualsiasi ne sia la matrice.

Assemblea Permanente Roma Tre
Collettivo Fuorilegge di Giurisprudenza
Assemblea permanente Architettura
Collettivo Lettere e Filosofia
Laboratorio Ingegneria Non Dorme
CSP - Collettivo di Scienze Politiche
Collettivo Femminista Le Facinorosse
Laboratorio Verlan

venerdì, giugno 04, 2010

Sabato 5 giugno giornata della rabbia precaria

I ministeri non sono off limits! Liber@ di manifestare contro la
crisi e la manovra finanziaria
La pesante e iniqua manovra economica del governo arriva come un meteorite sulle nostre vite. L’enorme precarietà in cui versano milioni di uomini e di donne aumenterà ancora e getterà nel cratere della crisi fasce sempre più larghe della società. Non solo i disoccupati, le precarie, i pensionati al minimo, le studentesse, i migranti avranno il respiro corto economicamente parlando, ora sempre più lavoratori e lavoratrici non saranno più al sicuro di un reddito da lavoro a tempo indeterminato. La difficoltà di arrivare a fine mese, di pagare affitti e mutui, di essere puntuali con bollette e tariffe in genere sono problemi sempre più estesi.
Per questo è giusto manifestare il disagio nei confronti dei responsabili diretti della situazione e contro questa manovra
finanziaria che toglierà molte risorse destinate a Regioni ed Enti locali, tagliando l’erogazione dei Servizi sociali essenziali come la sanità, le politiche per la casa, i trasporti e gli asili nido, prosciugando le risorse del welfare locale e dei servizi
fondamentali.
Dopo aver decurtato gli stipendi dei lavoratori del privato con oltre 1.5 ML di procedure in Cassa Integrazione si arriva ora al blocco degli aumenti (che corrisponde di fatto ad una decurtazione) per i dipendenti del Pubblico Impiego, lavoratori che da anni denunciano i salari i più bassi d’Europa. E' senz'altro la peggiore finanziaria della storia repubblicana.
Le banche, i ministeri e il governo sono le sedi che stanno gestendo la crisi. Una gestione strabica, che anche con l’ultima manovra favorisce la rendita e il consumo di suolo, le imprese e gli evasori fiscali, la speculazione e il profitto. Nessuna attenzione per coloro che sopravvivono con redditi precari e intermittenti, che non hanno una casa o rischiano di perderla, che vedono il diritto alla salute e allo studio diventare sempre più inaccessibili, che subiscono il peggioramento delle condizioni ambientali.
Dentro questo quadro di distruzione complessiva delle misure di welfare necessarie, c’è una generazione a “rischio di estinzione”, una generazione precaria che per avere una percezione di futuro accettabile deve subire il ricatto quotidiano di un mercato del lavoro frammentato e senza diritti. Quei diritti che oggi vengono messi in discussione anche per il lavoro dipendente classicamente inteso.
Facciamo appello alla città precaria, a quella di città di sotto che non ha governi amici e che si autorganizza nei territori in difesa di una qualità della vita con al centro la casa, il reddito garantito e i diritti di cittadinanza. A quelle reti territoriali impegnate contro le nocività ambientali e urbanistiche, ai comitati di difesa dei migranti, agli studenti e alle studentesse che si battono per una scuola e un’università pubblica.
Lanciamo dal 5 giugno una mobilitazione permanente contro la crisi che dia voce e protagonismo alla rabbia dei precari. Per questo lanciamo l’appuntamento a Porta Pia alle ore 14 per dare vita ad uno concentramento cittadino Indipendente dei precari e delle precarie nel tempo della crisi. A Porta Pia c’è il Ministero delle Infrastrutture, uno dei ministeri che gestirà milioni di euro da utilizzare nelle cosiddette “Grandi Opere” osteggiate da tante comunità territoriali, dalla Val di Susa al Ponte sullo Stretto, dal Mose di Venezia alla variante di valico sull’appennino, dagli inceneritori alle centrali nucleari. Un ministero che dovrebbe elaborare un vero “piano casa” e che invece pensa alle banche e alle imprese.
Partire da qui, per attraversare la città dei ministeri, compreso quello delle Finanze, portare davanti a questi portoni la nostra
rabbia e confluire nel corteo dei sindacati di base deve essere possibile. La corruzione e il malgoverno non possono essere lasciati indisturbati a confezionare provvedimenti che aumentano la nostra precarietà, le forme di controllo e di egoismo sociale, devastando l’ambiente e le città.
Invitiamo tutti a portare delle pentole per animare un caserolaso contro la crisi sotto i ministeri.
Riprendiamoci la città. Roma liber@. Out of control
 
Blocchi Precari Metropolitani, Loa Acrobax, Coordinamento cittadino di lotta per la casa, Rete degli Indipendenti, Volturno Occupato, Lavoratori e lavoratrici dei canili comunali, Generazione Precaria, Collettivo L'Officina, studenti e studentesse Università Roma Tre

giovedì, giugno 03, 2010

VENERDI’ 4 GIUGNO SCENDIAMO IN PIAZZA CONTRO I CRIMINI ISRAELIANI

VENERDI’ 4 GIUGNO – GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE
A FIANCO DELLA FREEDOM FLOTILLA
SCENDIAMO IN PIAZZA CONTRO I CRIMINI ISRAELIANI
All’alba del 31 maggio la Marina militare israeliana ha attaccato in acque internazionali le navi della Freedom Flotilla che, con 10.000 tonnellate di aiuti umanitari e circa 700 attivisti internazionali a bordo, si dirigevano verso le coste di Gaza. L’assalto ha provocato una strage tra gli internazionali, decine di feriti e il sequestro degli attivisti; a diverse ore dall’attacco non si hanno ancora notizie sulle loro condizioni, se non che sono ancora rinchiusi nelle prigioni israeliane del deserto del Neghev.
Con l’arrembaggio delle navi della Freedom Flotilla, cariche di civili, armati unicamente della loro solidarietà alla popolazione palestinese di Gaza da tre anni sotto embargo, Israele ha compiuto un vero e proprio atto di pirateria e di palese violazione del diritto internazionale. Come durante l’operazione Piombo Fuso, che a cavallo tra il 2008 e il 2009 ha provocato l’uccisione di oltre 1.400 palestinesi di Gaza e il ferimento di oltre 5.000, lo Stato di Israele continua a ritenersi sollevato da ogni regola del diritto internazionale, fino a compiere atti di terrorismo di Stato come quello che ha violentemente bloccato le imbarcazioni della Freedom Flotilla.
Nel nostro paese, come in tutto il mondo, tante manifestazioni hanno espresso una determinata protesta contro l’arroganza e la violenza militare israeliana e contro l’atteggiamento di una comunità internazionale che continua a rendersi complice garantendo l’impunità ai crimini di un paese ancora una volta immune da atti concreti di condanna delle sue politiche. Continueremo a scendere in piazza e invitiamo alla mobilitazione in tutte le città italiane finché tutti gli attivisti internazionali sequestrati da Israele non saranno liberati.
VENERDI’ 4 GIUGNO GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE
ROMA - ORE 17,00 IN PIAZZA DELLA REPUBBLICA
CORTEO FINO A PIAZZA DEL POPOLO PER CHIEDERE:
- L’IMMEDIATO RILASCIO DEGLI ATTIVISTI INTERNAZIONALI DELLA FREEDOM FLOTILLA SEQUESTRATI NELLE CARCERI ISRAELIANE
- L’IMMEDIATA INTERRUZIONE DEGLI ACCORDI DI COOPERAZIONE FRA ITALIA E ISRAELE
- BOICOTTAGGIO, DISINVESTIMENTO E SANZIONI CONTRO L’ECONOMIA DI GUERRA ISRAELIANA
- LA FINE DEL BLOCCO DI GAZA
Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese

giovedì, maggio 27, 2010

Studenti/esse di roma3 contestano governo e opposizione

Oggi studenti e studentesse dell'assemblea permanente Roma Tre hanno bloccato e contestato il seminario di Roma Tre sulla condizione dello studente nel ddl Gelmini.
Seminario che si svolge dopo due anni di mobilitazioni contro il ddl Gelmini e al quale intervengono esponenti di quella maggioranza e opposizione parlamentare che, materialmente, hanno gestito lo smantellamento dell'università pubblica e le politiche anti-sociali nella fase di crisi.
A questi affaristi della politica e del pensiero unico, diciamo che non
sono legittimati a discutere delle nostre vite e a decidere sulla nostra pelle: la Gelmini non va discussa, va ritirata.

Assemblea permanente Roma Tre

lunedì, maggio 24, 2010

Assemblea con i Ricercatori e le Ricercatrici

Giovedì 27 Maggio alle ore 11.30 in aula studenti ci sarà l'assemblea con i ricercatori e le ricercatrici. 
Siete tutt* invitat* a partecipare!


sabato, maggio 22, 2010

Dall'acqua ai saperi: il futuro dei beni comuni


Lunedì 24 Maggio dalle ore 10.30 a Scienze Politiche sarà presente il banchetto per la raccolta firme per il  referendum per l'acqua pubblica.
In seguito siete tutt* invitati a partecipare all'iniziativa alla vasca della facoltà di Lettere!
Partecipate e Diffondete!

domenica, maggio 02, 2010

Il 12 e 13 scegli ReCALL

lunedì, aprile 26, 2010

Roma3 Calling 30 Aprile @ Parco Brin ore 16.00


ROMA3 CALLING VENERDI' 30 APRILE ORE 16.00 @ PARCO BRIN
Giornata di aggregazione e condivisione tra università e territorio
Programma:

DALLE ORE 16.00:
-Buttati nella mischia: Rugby con gli All Reds-Rompi le gabbie: Torneo di calcetto (chiusura iscrizioni ore 16.30)
-Musica dal vivo con Fonderia Romana-Vai col liscio con Balera Popolare
-Writings & Giocoleria

ALLE ORE 19.30:
-Aperi-Cena Sociale con Melody Roots ft. Edub & Easy Roots

ALLE ORE 20.30:
An original antifà raggamaffin event con Baracca Sound live on the mic

Assemblea Permanente Roma3
RECALL Rete Collettivi Assemblee Laboratori in Lotta


sabato, aprile 24, 2010

Blocca il blocco! - Per uno spezzone studentesco al corteo del 25 aprile


Esiste un progetto politico e culturale in atto in questo paese che mira a costruire una società fatta di autorità, controllo e repressione. Le centinaia di migranti reclusi nei CIE, i tagli al mondo della formazione, la privatizzazione dell'acqua e dei beni comuni, il saccheggio dei territori, l'accentramento dei poteri, la precarizzazione diffusa e i crescenti attacchi al mondo del lavoro, ne sono un minimo ma vivido esempio.
Il governo per compiere questo progetto utilizza le sue strutture giovanili, che perseguono i loro obiettivi politici tramite violenza, odio e intolleranza.
L’organizzazione giovanile filogovernativa Blocco Studentesco parla di una presunta “giovinezza al potere”. Le ultime bravate di questo “movimento” parlano chiaro, e la memoria va dritta a Piazza Navona, Ottobre 2008, mentre l’Onda degli studenti riempiva le strade portando in piazza una forza di rinnovamento che, con la sua determinazione e la sua gioia, scuoteva le acque torbide di un Paese in mano alle Destre e alle forze xenofobe e reazionarie. In quella circostanza, il Blocco e Casa Pound tentarono una sottile operazione di destabilizzazione che andava ben oltre la semplice violenza sui manifestanti e che corrispondeva a un disegno ben preciso: creare un problema di ordine pubblico per impedire alla forza dell’Onda di esprimere tutta la sua potenza vitale. Che la contestazione alla 133 del Blocco e di Casa Pound fosse una “facciata” per nascondere il fatto che agissero in funzione degli interessi del Governo fu chiaro a tutti.
Una contiguità, quella tra “i fascisti del terzo millennio” e l’asse PdL-Lega che si presenta costante nel tempo, come dimostrano la candidatura di Padovan a Verbania nelle liste del PdL e l’appoggio politico ed elettorale a Buscemi, Malcotti, Palozzi (tutti PdL), a Formigoni e alla Polverini per le Regionali.
Un movimento, dunque, che in strada reclama mutuo sociale, diritto alla casa, al lavoro, allo Stato Sociale e grida “giovinezza al potere” ma, di fatto, appoggia un governo che tra le sue fila vanta gente del calibro di Gelmini e Tremonti, responsabili della “macelleria sociale” perpetuata attraverso gli ingenti tagli pubblici che hanno investito scuola, università, sanità e previdenza, e ultra-liberisti come Brunetta, il quale con la retorica dei bamboccioni, ci consegna un’Italia di precari e giovani senza futuro, necessitati a non poter uscire fuori dalle pastoie del familismo.
Il passaggio elettorale di Roma Tre e di Tor Vergata è per Blocco Studentesco il momento di legittimazione a livello universitario: il tentativo, nel nome del “ribellismo” di insediarsi nell’ennesimo organo di potere e da lì sedare ogni forma vera, partecipata e antagonista di movimento degli studenti nel nome del progetto politico e culturale dettatogli da Berlusconi.
Per questo chiediamo alle istituzioni accademiche di non accettare liste apertamente neofasciste, cosi come la Costituzione impone.
Lontani dalle posizioni eversive dell’estrema destra extraparlamentare degli scorsi decenni, i “fascisti del terzo millennio” sembrano più il “braccio violento” dell’attuale governo mentre ciò che hanno ereditato pienamente dai loro “fratelli maggiori” è la violenza e l’atteggiamento squadristico con il quale agiscono quotidianamente: dall’aggressione ad un giovane studente, tra i promotori nel 2007 di una grande mobilitazione degli studenti medi contro la parata militarista del Blocco, in piazza per una manifestazione in memoria delle Foibe, a quella del 2 Febbraio 2009, nel Liceo Mamiani, quando uno studente fu aggredito con calci, pugni e un casco da motocicletta, fino ad arrivare ai fatti recenti di Tor Vergata (un ragazzo con braccio rotto, un altro ferito al setto nasale e ai denti, più 15 giorni di prognosi ad una ragazza con due traumi cranici), alle frequenti minacce e aggressioni ai migranti, e alla bravata di Valco SanPaolo.
Per queste ragioni, lanciamo un appello alla città affinché risponda alla manifestazione indetta dal Blocco Studentesco il 7 Maggio a Piazza Vittorio, con l'apertura di una campagna che con forza chieda l’inagibilità e la non accessibilità a spazi politici di questi signori.
Rilanciamo per questo l’appuntamento fondamentale del 25 Aprile, giornata non solo del ricordo celebrativo della liberazione, ma dell'antifascismo attuale, delle nuove resistenze, costruendo uno spezzone studentesco, che sappia parlare dell'università dentro il contesto complessivo e che sia tappa centrale verso l’opposizione al 7 Maggio.

Studenti e studentesse della Sapienza, Roma Tre e Tor Vergata

sabato, aprile 17, 2010

19 aprile ore 15 - Facoltà di Lettere - iniziativa sull’autoritarismo e la riforma Gelmini

Alle realtà del territorio e cittadine. Agli studenti medi e universitari.
L'assemblea permanente Roma Tre, a seguito del divieto da parte dell'ateneo di svolgere l'iniziativa sul neo-autoritarismo e le nuove resistenze del 19 Aprile organizzata con la Rete Antifascista Metropolitana, ribadisce che tale iniziativa avrà comunque luogo.
Il tentativo di ridurre le iniziative delle realtà autorganizzate d'ateneo a occasioni di scontro, come le ha definite il rettore Fabiani,in nessun modo può essere accettato da chi ogni giorno nell'università costruisce
conflitto, produce cultura e organizza percorsi sociali.
Autoritarismo, riforme universitarie, beni comuni e gestione della crisi, sono temi che assumono centralità soprattutto adesso che Roma Tre e il territrorio in cui è inserita sono attraversati da rigurgiti di neofascismo: fenomeno visibile di una più ampia strategia che mira a reprimere il dissenso e a imporre schemi machisti, razzisti e militaristi.
Come studenti e studentesse di Roma Tre, attivi anche in percorsi cittadini dalla questione abitativa ai diritti dei migranti, vogliamo aprire questa giornata ai soggetti che animano le lotte sociali a Roma, e che degli stessi fenomeni sono spesso vittime.
Rilanciamo dunque l'appello, e la discussione che a partire dalla riforma Gelmini sappia tracciare un quadro complessivo oltre l'università, grazie agli interventi delle realtà che vorranno condividere con noi la giornata del 19 aprile.
Non ci faremo dettare l'agenda dalle aggressioni fasciste e non ci faremo chiudere spazi per normalizzare quel clima di tensione che non è certo alimentato dal confronto culturale, ma dallo squadrismo organico ai progetti del potere.
Appuntamento per lunedi 19 aprile, ore 15.00, facoltà di lettere e filosofia Roma Tre.
via ostiense 234 metro B marconi.
Assemblea permanente Roma Tre
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APPELLO PER L'INIZIATIVA ANTI-AUTORITARIA A ROMA TRE
19 aprile 2010, ore 15, vasca della facoltà di lettere e filosofia
via ostiense 234. metro B marconi
Insieme alla rete antifascista metropolitana, l'assemblea permanente dell'università Roma Tre organizza un'iniziativa sull’autoritarismo e la riforma Gelmini.
Inserita nel percorso di identificazione delle nuove resistenze, per un 25 aprile attuale e dentro i conflitti sociali odierni, l'iniziativa vuole tentare di leggere la trasformazione dell’università dentro le dinamiche complessive della ristrutturazione del capitale e del neo-autoritarismo col quale si intende gestire la crisi.
La riforma Gelmini, e i decreti legge che la precedono, produce un impoverimento delle conoscenze ed esaspera il legame tra apprendimento e lavoro, considerando la formazione come passaggio organico alla precarietà esistenziale. E’ il tassello finale dei progetti europei avviati col processo di Bologna, il trattato di Lisbona, e fondati sui Cfu e la parcellizzazione dei saperi.
L'annientamento dell'aspetto pubblico dei sistemi formativi, l'apertura ai privati dei consigli d'amministrazione, la figura del manager sul modello aziendale, il passaggio dei fondi per il diritto allo studio al ministero dell'economia e le fondazioni private, dichiarano la volontà del governo di creare un’università di massa precaria con poli di eccellenza per le classi dirigenti.
E' un attacco al sapere critico, all'autonomia della ricerca e all'universalità del diritto alla conoscenza. E come ogni attacco ai diritti fondamentali, la gestione del dissenso da parte del potere si fonda sulla repressione, di cui gli arresti seguiti al G8 dell’ università a Torino a carico di decine di attivisti del movimento studentesco è stato il punto più alto.
Ma l’aspetto direttamente autoritario è l’esigenza del potere di asservire lo studio e la produzione intellettuale al sistema e agli interessi di aziende e multinazionali, creando zone di consenso laddove invece dovrebbero aprirsi spazi di critica, culture alternative, diffusione dal basso delle conoscenze.
A modalità di trasmissione orizzontali e multiformi del sapere, l’università italiana concepita dalle riforme degli ultimi vent’anni contrappone verticalità e frammentazione, specializzazione e frontalità gerarchica delle lezioni. Modalità che impongono inoltre un sapere maschile-dominante, che vorremmo fosse invece integrato da un sapere femminile, da sempre marginalizzato e considerato meno importante, indispensabile invece per riallacciare i fili di una storia dalla quale molte e molti sono stati esclusi.
Si propone così un sistema che mira a riportare le donne tra le mura domestiche anche attraverso una sempre più diffusa precarizzazione e diminuzione del lavoro di insegnamento, da sempre molto interessato dalla presenza femminile.
Lo studente e la studentessa sono dunque alienati dentro la fabbrica di precarietà, e sono sempre più privati di spazi di socialità e di autoformazione, costretti a organizzare il loro studio sulla rincorsa ai cfu, a subire i tempi esasperati dei ritmi imposti da tale rincorsa.
I loro stessi desideri e le dinamiche di autorganizzazione e di riappropriazione dentro e fuori le facoltà vengono schiacciati o impediti.
La ripresa di tempi e spazi, l’autonomia della ricerca e l’orizzontalità della conoscenza, l’autorganizzazione e la riappropriazione dei propri contenuti e dei propri bisogni, diventano allora fondamentali nella battaglia contro la riforma Gelmini e il sistema in cui si inserisce.
Il ruolo del gruppetto neofascista chiamato Blocco Studentesco, in questo quadro, va oltre la mera apparizione di squadristi dell'ultima ora nelle piazze, segnalando il tentativo di vecchia data di infiltrare il movimento, provocare per gettare discredito sulle sue componenti, annacquare la carica conflittuale delle lotte.
Lo squadrismo, in questo senso, è un segnale culturale lanciato ai soggetti che animano i conflitti dentro le facoltà. Lo sdoganamento del neofascismo, e sul piano pratico la legittimità che ad esso viene dato dalle istituzioni, tentano di costruire nell’immaginario comune l’idea che la repressione, la violenza machista, il razzismo e il sessimo siano l’estremo opposto dell’antagonismo sociale, della radicalità di pratiche e contenuti dei movimenti.
Picchiatori di oggi e di domani, ministri della guerra e della prevaricazione sociale in erba, questi vecchi e nuovi fascisti sono l’aspetto più visibile dell’autoritarismo diffuso.
La domanda che vorremmo porci è: quali saperi, per chi, in quale sistema?
E le risposte possono contenere una quantità di letture che sicuramente vanno ben al di là di una mera battaglia su questo o quel punto della riforma.
La ricchezza di analisi che il movimento studentesco ha prodotto in questi anni vorremmo fosse al centro del dibattito, dibattito che apre per noi studenti e studentesse di Roma tre il percorso verso e oltre il 25 aprile delle lotte sociali e delle nuove resistenze.
Assemblea permanente Roma Tre

mercoledì, aprile 14, 2010

La Rete Sociale dell’XI Municipio sulla verità dei fatti di stanotte a Valco San Paolo

La Rete Sociale dell’XI Municipio sulla verità dei fatti di stanotte a Valco San Paolo e le menzogne degli squadristi di Casa Pound e della loro succursale Blocco Studentesco.

La notte tra il 13 e il 14 aprile la rete sociale dell’XI municipio, rete plurale di associazioni, centri sociali, movimenti per il diritto all’abitare e collettivi studenteschi del territorio, mentre attacchinava i manifesti per la campagna referendaria per l’acqua pubblica e i manifesti dei collettivi studenteschi impegnati nella campagna elettorale universitaria, ha incontrato in zona Valco San Paolo un gruppo di militanti di estrema destra appartenente al Blocco Studentesco alias Casapound che si aggiravano armati di mazze chiodate, catene e bastoni fra i quali indubbiamente vanno annoverati quelli poi sequestrati, abbandonati per strada, dalle forze dell’ordine. Dopo aver più volte chiesto ai neofascisti di allontanarsi da un quartiere che in più occasioni ha dimostrato la sua natura antifascista e che troppo spesso è stato teatro, specie dentro e intorno all’ateneo di Roma 3, di aggressioni degli squadristi, siamo stati attaccati da una formazione paramilitare che ha rivelato gli stessi protagonisti e le stesse modalità del noto episodio dell’attacco all’Onda in Piazza Navona nel 2008.
La vittoria della destra alle ultime elezioni regionali ha rafforzato la convinzione di questi gruppi, che hanno le loro rappresentanze istituzionali all’interno del Pdl capitolino, di godere d’una totale impunità in forza dell’ampia copertura politica nelle istituzioni, come apparso già durante la campagna elettorale con i sanguinosi raid nell’ateneo di Tor Vergata da parte di Blocco Studentesco e di noti esponenti della sua casa-madre ossia Casapound, così come con la più folkloristica parata allestita nel quartiere Esquilino alla vigilia della “festa del Pdl” per la vittoria di Renata Polverini che ha sollevato proteste dei residenti. Non è dunque un caso che sia la stessa Casapound Italia, che si prepara a schierare le sue forze e a coinvolgere il Pdl nella marcia nazionale lanciata per il 7 maggio a Roma sotto le mentite spoglie di Blocco studentesco, a intervenire adesso sulla vicenda chiamando in causa sindaco della Capitale, neopresidente della Regione Lazio e addirittura il ministro degli Interni, oltre a cercare di imporre una pressione sulle autorità accademiche dell’Università Roma 3.
Respingiamo la montatura vittimista costruita da Casa Pound su un episodio che ha semplicemente fatto prendere corpo al clima di odio e d’intimidazione fatto crescere attraverso Blocco Studentesco nella sua scalata alle elezioni universitarie, ribadiamo la necessità di sospendere da queste la lista del Blocco Studentesco e denunciamo l’unilateralità dei fermi effettuati stanotte dalle forze dell’ordine intervenute. Chiamiamo alla solidarietà, alla vigilanza e alla mobilitazione tutta la Roma democratica, antifascista, antirazzista e antisessista, a partire dalla conferenza stampa che svolgeremo alle 14 di oggi stesso sui fatti della scorsa notte nella sala consiliare dell’XI Municipio e dall’iniziativa già da tempo stabilita per lunedì 19 aprile alle 15 nella facoltà di Lettere di Roma 3 dall’Assemblea permanente dell’ateneo e dalla rete Ram, in preparazione del prossimo 25 aprile.

Roma, 14 aprile 2010
Rete Sociale XI Municipio

lunedì, aprile 12, 2010

Ma quali quiz? Case, mense, borse di studio subito!

sabato, aprile 03, 2010

Presentazione libro: La Storia Negata, Il revisionismo e il suo uso politico

lunedì, marzo 29, 2010

Mercoledì 31 Marzo, Cineforum - Capitalism: a true story

sabato, marzo 27, 2010

Stai (in) Nero con l'Affitto?


MARTEDI' 30 MARZO aula 10 - facoltà di Lettere RomaTre

ASSEMBLEA PUBBLICA SUGLI AFFITTI IRREGOLARI E IN NERO

VOLEVAMO ARRICCHIRE LE NOSTRE TESTE... STIAMO ARRICCHENDO LE LORO TASCHE!

la speculazione immobiliare colpisce anche gli studenti. L'80% dei contratti a Roma sono in nero e a prezzi insostenibili. Quali strumenti di difesa e quali risorse si possono attuare nel contrasto e nella prevenzione degli affitti in nero e caro casa.
Ne parliamo con:

- A. CATARCI: presidente municipio XI
- S. MEDICI:presidente municipio X
- S. FANTINO:presidente municipio IX
- G.PALMIERI:presidente municipio VI
- D. MARCUCCI: presidente municipio III
- S.PINZINO: agenzia diritti XI° municipio
- F. NIZI: coordinatore network agenzie diritti

Collettivo Lettere3ma, Collettivo Scienze Politiche, Assemblea Permanente Architettura, laboratorio Ingegneria Non Dorme, Network Agenzie Diritti

lunedì, marzo 22, 2010

TOR VERGATA, GIOVEDI' 25 MARZO - CORTEO ANTIFASCISTA ORE 13.00


Appello per il corteo antifascista di Tor Vergata

Tutti sono a conoscenza che le organizzazioni denominate "Blocco Studentesco" e "Casapound" sono dichiaratamente neofasciste.
Tutti sanno che si tratta di picchiatori allenati a far male, ad agire in branco e ben protetti dai piani alti della politica e delle forze dell'ordine mandati nelle strade con la chiara funzione di provocare e reprimere.
Una delle vecchie armi del Potere che insieme ad un complesso sistema di controllo ha come obiettivo quello di limitare la libertà di autogestione delle nostre vite affinché resti sempre alto l'interesse del capitale.
Tutti ricordano gli sprangatori tricolori che furono cacciati da Piazza Navona e,del loro tentativo di infiltrarsi nel movimento studentesco (come sarebbe piaciuto a Francesco Cossiga..).
Tutti sanno che i "fascisti del terzo millennio" sono un fenomeno mediatico, costruito a tavolino e pubblicizzato attraverso alcuni mezzi di informazione per renderli più presentabili all'opinione pubblica.
Tutti sanno che a Roma e dintorni non superano la cifra di 100 persone, dai 20 ai 50 anni di età, di cui si conoscono i "curriculum".
Tutti sanno che è dal giugno 2008 che i neofascisti di questi gruppi tentano di mettere radici nell'Ateneo di Tor Vergata e che, per questo motivo, hanno sempre e ribadiamo SEMPRE, trovato una forte resistenza.
Tutti, amministrazione dell'Ateneo in primis, erano informati sulle minacce, le intimidazioni e le aggressioni fisiche che Blocco Studentesco, coadiuvato dai "vecchi" di Casapound, ha perpetrato dentro l'università di Tor Vergata dai primi casi di ottobre 2008 fino all'ultimo datato il 27 gennaio scorso.
Nell'impossibilità per loro di poter trovare agibilità nel secondo Ateneo romano ed in vista delle elezioni regionali, nelle quali appoggiano Renata Polverini, e di quelle studentesche previste tra poche settimane, i neofascisti di Blocco e Casapound ce li siamo ritrovati a Giurisprudenza, sede del Rettorato, per di più patrocinati e finanziati dall'Università stessa, presentandosi attraverso un'associazione ad essi legata.
Da studenti e studentesse antifascisti/e abbiamo nuovamente agito, pur sapendo di quali infamate possono essere capaci questi soggetti e di quali importanti sostegni politici essi godono.
Sia lunedì 15 che martedì 16 si è trattato di due AGGRESSIONI FASCISTE: cinque studenti, una studentessa e un impiegato dell'università feriti dagli squadristi e refertati al Policlinico lunedì mattina. Otto studenti ed una studentessa fermati dalla Polizia durante il secondo agguato ed un altro studente ferito.
Respingiamo ogni tentativo di equiparazione ed equidistanza con organizzazioni squadriste perché il Collettivo e gli altri studenti/esse antifascisti/e hanno sempre agito alla luce del sole e mai si sono resi responsabili di episodi di violenza in oltre venti anni di attività.
Non staremo qui a piangerci addosso né rinunceremo al nostro costante impegno nelle lotte dentro e fuori un'università che rimarrà impermeabile alle infiltrazioni di razzisti, omofobi e fascisti come quelli che continuiamo a trovarci dinnanzi. La nostra presenza qui, insieme ai/alle feriti/e, dimostra che i loro piani sono già falliti.
Quello che sta avvenendo coinvolge tutti/e, ed è ai singoli e alle realtà che ci rivolgiamo, affinché continuino non solo ad esprimerci la propria solidarietà ma siano effettivamente presenti nelle forme e nelle pratiche ritenute più opportune. Ciascuno faccia la propria parte, noi la stiamo già facendo, da sempre.
Invitiamo tutti/e a partecipare al corteo antifascista che abbiamo convocato per
giovedì 25 marzo, con ritrovo alla 13.00 nei pressi della Facoltà di Medicina
(via Montpellier - capolinea ATAC 500).

Attraverseremo il campus universitario per giungere a inchiodare alla proprie responsabilità l'amministrazione presso il Rettorato. Sappiamo bene che i fascisti in Italia hanno sempre fatto comodo ai poteri forti che li manovrano e possono quindi contare su chi li sostiene, chi li copre, chi li finanzia, chi li benedice e chi con la propria "fattiva indifferenza" si rende complice del loro operato e trae beneficio dai loro servigi.
La "normalizzazione" della loro presenza a Tor Vergata, in città e nel resto del Paese non è stata e non potrà mai essere accettata e tollerata. Non lo è stato nel 2008, non ci sono riusciti nel 2009 e così sarà nel 2010.

Roma, 21 marzo 2010
Collettivo "Lavori in Corso" e antifascisti/e di Tor Vergata