lunedì, novembre 29, 2010

OCCUPATA LA FACOLTA' DI LETTERE ROMA TRE



Oggi 29 novembre gli studenti e le studentesse, i dottorandi e i ricercatori, i lavoratori di Roma3 e gli studenti medi di Roma sud, a seguito di una partecipata assemblea di Ateneo, hanno deciso di occupare la facoltà di Lettere. In questo modo, vogliamo dare un segnale chiaro e concreto di opposizione al disegno di legge Gelmini e ai tagli della finanziaria, che hanno come unico obiettivo quello di privatizzare l'università pubblica e di reintrodurre criteri di selezione classisti nella didattica e nella ricerca.
Accanto all'opposizione alla Gelmini, denunciamo fortemente il progetto di fondazione privata e di scuola di eccellenza del rettore Fabiani, che attua di fatto i principi della riforma nel nostro ateneo.
Rifiutiamo il modello di università intesa come azienda che da 15 anni a questa parte governi di destra e di sinistra cercano di imporci.
A questo scempio noi opponiamo una visione di università che sia bene comune, in cui il sapere sia libero e partecipato, in cui la ricerca sia autonoma da logiche di mercato e che sia catalizzatore e propulsore di cultura per i quartieri e le città.

Lanciamo l'appuntamento per domani alle ore 9.30 davanti alla facoltà di lettere occupata per andare insieme a Montecitorio

STUDENTI E STUDENTESSE DI ROMATRE

venerdì, novembre 26, 2010

Nucleare in Italia: Quale soluzione?

mercoledì, novembre 24, 2010

STUDENTI, DOCENTI E RICERCATORI SUI TETTI DI ROMA TRE CONTRO LA GELMINI E I PROGETTI Del rettore FABIANI



Stasera, 24 novembre 2010, la parte sana di Roma Tre è salita sul tetto del rettorato in via Ostiense.
Con questo gesto, che si inserisce nelle giornate di lotta contro il passaggio della riforma alla Camera, si intende ribadire che il piano Tremonti-Gelmini è in realtà lo smantellamento dell’università pubblica e la sottomissione della sue intelligenze a logiche di mercato. E’ funzionale a un progetto complessivo di società e al modello economico che la sorregge. Modello la cui crisi è sotto gli occhi di tutti.
Stasera questi spazi sono stati occupati anche per rimandare al mittente qualsiasi ipotesi di fondazione privata e di scuola d’eccellenza per Roma Tre. Il compito dei rettori e della Crui dovrebbe essere quello di chiedere il ritiro della riforma, non di raccogliere le briciole dismettendo parte degli atenei ed aprendo le porte ai profitti delle aziende.
Si chiede inoltre la liberazione immediata degli studenti arrestati oggi durante i presidi contro la riforma, perché nessuna repressione può intimidire il movimento.

Studenti e studentesse, ricercatori e ricercatrici, docenti di roma tre.

martedì, novembre 16, 2010

Assemblea di Facoltà, Martedì 23 Novembre

venerdì, novembre 12, 2010

Cineforum: Draquila, mercoledì 24 novembre ore 16


Parte anche quest'anno l'appuntamento con il cineforum! Prima proiezione è Draquila, documentario realizzato da Sabrina Guzzanti che indaga la politica e la gestione dell'emergenza del terremoto dell'Aquila del 2009.

Il Collettivo Scienze Politiche vi invita tutte e tutte alla visione Mercoledì 24 Novembre alle ore 16.00, alla facoltà di Scienze Politiche Roma Tre (Via Chiabrera 199, Metro B San Paolo) in Aula Attività Autogestite (piano terra).



Trama:
La terra trema. Dopo il Grande Terremoto che la sorprese indifesa nel 1461 e poi nel 1703, l'Aquila è abbattuta nella primavera del 2009 e di nuovo "città rovinata", come ebbe a scrivere tre secoli prima Marco Garofalo, Marchese Della Rocca, al Vicerè di Napoli. Questa volta a compiere il miracolo del terremoto
Da qui si avvia il documentario di Sabina Guzzanti, cronaca delle 'cose nostre' e della politica dei fattacci che hanno compromesso il futuro dell'Aquila e della sua gente. Persuasa che da quando i politici sono diventati barzellettieri, i comici hanno il dovere morale e l'autorevolezza per parlare di politica o addirittura di fare politica, la Guzzanti indossa letteralmente i panni del premier e parte alla volta dei campi di soccorso, promossi dal governo Berlusconi in attesa di edificare una New Town da inaugurare il giorno del suo compleanno. Magari confezionando una torta e mettendo in fresco una bottiglia di spumante rigorosamente italiano da stappare in suo onore. Parola del presidente. E già, perché il 6 aprile del 2009 il nostro premier pativa una crisi di popolarità che il terremoto aquilano avrebbe certamente risollevato. Venuto "di cielo in terra a miracol mostrare", il consacrato dal popolo investe la Protezione Civile, nella persona di Guido Bertolaso, di ricostruire la città in barba alla sua storia, alla sua cultura e ai suoi cittadini. Favorito da normative straordinarie e da una sinistra desolante e desolata come la tenda abbandonata del Pd, il "braccio armato" del governo realizza altrove una città altra, che distrugge il valore degli incontri e costringe gli aquilani 'più fortunati' in appartamenti asettici e davanti a televisori che predicano il berlusconismo.
Abbandonando la satira indigesta per il giornalismo d'inchiesta, Sabina Guzzanti intervista una messe di persone e personalità, provando a ragionare sui fatti (in)evitabili, sulla prevenzione mancata, sulle vite condannate, sulle speculazioni, sui finanziamenti illeciti, sulla sistematica messa in discussione dei principi di trasparenza e legalità che fondano l'idea di una socialità democratica. Contro l'orrore e l'indignazione di intercettazioni telefoniche inconcepibili e mostruose, contro l'incredibile capacità di pervertire l'idea di giustizia, contro l'uso disinvolto dell'ironia, della decenza, della memoria storica e della correttezza istituzionale si alza la voce degli abruzzesi, uno su tutti, il lucidissimo professore Colapietro, che ha deciso di abitare "nonostante" il centro storico dell'Aquila, rinnovando, con una manciata di operai e di euro, la sua casa e la sua vita. Centro storico e culturale a cui l'imprenditore, il politico, l'uomo medio dei media ha negato l'accesso e prorogato restauri e ristrutturazioni, disperdendo lungo la costa una popolazione cittadina imprescindibilmente legata al tessuto artistico e architettonico della propria città.
Soprassedendo sulle immagini sgranate, sulle inquadrature di stampo televisivo e l'approssimazione estetica, Draquila rivela la maschera tragica del nostro Paese e solleva la voce che non ha timore di raccontarci una volta di più cos'è (stata) l'Italia berlusconiana. Davvero non c'è niente da ridere e Sant'Emidio fulmini una volta per sempre chi la notte del 6 aprile ha irriso ai vivi e ai morti dell'Aquila. E adesso (ri)"facciamo bella, che nulla nello regame possa confrontarsi ad essa". non sarà però il martire cefaloforo Emidio, condannato alla pena capitale e poi canonizzato. Al culto emidiano si sostituisce quello berlusconiano, (auto)celebratosi a partire dal 7 aprile, il giorno successivo alla scossa fatale che ha colpito al cuore l'Abruzzo e piegato le sue anime "forti e gentili".
Da Mymovies.it

mercoledì, novembre 10, 2010

Rassegna stampa giornata 9 Novembre

Martedì 9 novembre, centinaia di student*, ricercator* e lavorator* si sono riuniti alla facoltà di Lettere e Filosofia in assemblea, per poi muoversi in corteo fino al rettorato, in occasione dell'incontro del rettore Fabiani, ribadendo la propria contrarietà ai progetti di creazione di Astre, Cestia e Agenzia di ricerca.


Cosa sta avvenendo a Roma tre:

I tagli alla spesa pubblica e all'istruzione sono aumentati precipitosamente dal 2008 a oggi. Dopo la l.133/08 l'Università pubblica non ha più fondi per espletare le proprie funzioni primarie: non ci sono soldi per la ricerca, non ci sono soldi per il personale, non ci sono soldi per istituire i corsi ordinari. Inoltre, giusto la settimana scorsa, il Governo ha ridotto il fondo per le borse di studio del 90 %.
L'ultimo progetto ...di legge della Gelmini, fortunatamente non ancora approvato, prosegue sulla stessa strada, cercando cioè di escludere completamente l'Università dal mondo del pubblico e avvicinandola a quello delle imprese, così da tagliare l'istruzione dalla spesa pubblica e affidarla definitivamente all'imprenditoria privata.

Il rettore Fabiani, ormai al suo quarto mandato, prosegue sulla linea dei suoi colleghi, che invece di ribellarsi a questa dismissione la assecondano volentieri.
I progetti in campo a Roma Tre sono la fondazione CeStia, l'agenzia per la ricerca e la scuola d'eccellenza AsTre.
Al di là dei metodi poco democratici e trasparenti con cui è stata condotta questa operazione, la fondazione privata priverebbe la parte ancora pubblica di Roma Tre di risorse economiche e strutture (come per esempio il CLA), oltreché di personale. Con l'agenzia della ricerca privata finalizzata alla creazione di brevetti che sappiano lanciare Rome Tre sul mercato, i dipartimenti saranno probabilmente svuotati delle loro funzioni; e che fine faranno le ricerche umanistiche? Questo dequalificherà fortemente il sapere prodotto nell'Ateneo, almeno per la maggior parte di noi, dato che pochi predestinati avranno possibilità d'accesso nella scuola a numero chiuso AsTre, anch'essa fortemente influenzata dal mondo industriale.

mercoledì, novembre 03, 2010

Assemblea d'Ateneo Martedì 9 Novembre @ Lettere h13:00