lunedì, marzo 29, 2010

Mercoledì 31 Marzo, Cineforum - Capitalism: a true story

sabato, marzo 27, 2010

Stai (in) Nero con l'Affitto?


MARTEDI' 30 MARZO aula 10 - facoltà di Lettere RomaTre

ASSEMBLEA PUBBLICA SUGLI AFFITTI IRREGOLARI E IN NERO

VOLEVAMO ARRICCHIRE LE NOSTRE TESTE... STIAMO ARRICCHENDO LE LORO TASCHE!

la speculazione immobiliare colpisce anche gli studenti. L'80% dei contratti a Roma sono in nero e a prezzi insostenibili. Quali strumenti di difesa e quali risorse si possono attuare nel contrasto e nella prevenzione degli affitti in nero e caro casa.
Ne parliamo con:

- A. CATARCI: presidente municipio XI
- S. MEDICI:presidente municipio X
- S. FANTINO:presidente municipio IX
- G.PALMIERI:presidente municipio VI
- D. MARCUCCI: presidente municipio III
- S.PINZINO: agenzia diritti XI° municipio
- F. NIZI: coordinatore network agenzie diritti

Collettivo Lettere3ma, Collettivo Scienze Politiche, Assemblea Permanente Architettura, laboratorio Ingegneria Non Dorme, Network Agenzie Diritti

lunedì, marzo 22, 2010

TOR VERGATA, GIOVEDI' 25 MARZO - CORTEO ANTIFASCISTA ORE 13.00


Appello per il corteo antifascista di Tor Vergata

Tutti sono a conoscenza che le organizzazioni denominate "Blocco Studentesco" e "Casapound" sono dichiaratamente neofasciste.
Tutti sanno che si tratta di picchiatori allenati a far male, ad agire in branco e ben protetti dai piani alti della politica e delle forze dell'ordine mandati nelle strade con la chiara funzione di provocare e reprimere.
Una delle vecchie armi del Potere che insieme ad un complesso sistema di controllo ha come obiettivo quello di limitare la libertà di autogestione delle nostre vite affinché resti sempre alto l'interesse del capitale.
Tutti ricordano gli sprangatori tricolori che furono cacciati da Piazza Navona e,del loro tentativo di infiltrarsi nel movimento studentesco (come sarebbe piaciuto a Francesco Cossiga..).
Tutti sanno che i "fascisti del terzo millennio" sono un fenomeno mediatico, costruito a tavolino e pubblicizzato attraverso alcuni mezzi di informazione per renderli più presentabili all'opinione pubblica.
Tutti sanno che a Roma e dintorni non superano la cifra di 100 persone, dai 20 ai 50 anni di età, di cui si conoscono i "curriculum".
Tutti sanno che è dal giugno 2008 che i neofascisti di questi gruppi tentano di mettere radici nell'Ateneo di Tor Vergata e che, per questo motivo, hanno sempre e ribadiamo SEMPRE, trovato una forte resistenza.
Tutti, amministrazione dell'Ateneo in primis, erano informati sulle minacce, le intimidazioni e le aggressioni fisiche che Blocco Studentesco, coadiuvato dai "vecchi" di Casapound, ha perpetrato dentro l'università di Tor Vergata dai primi casi di ottobre 2008 fino all'ultimo datato il 27 gennaio scorso.
Nell'impossibilità per loro di poter trovare agibilità nel secondo Ateneo romano ed in vista delle elezioni regionali, nelle quali appoggiano Renata Polverini, e di quelle studentesche previste tra poche settimane, i neofascisti di Blocco e Casapound ce li siamo ritrovati a Giurisprudenza, sede del Rettorato, per di più patrocinati e finanziati dall'Università stessa, presentandosi attraverso un'associazione ad essi legata.
Da studenti e studentesse antifascisti/e abbiamo nuovamente agito, pur sapendo di quali infamate possono essere capaci questi soggetti e di quali importanti sostegni politici essi godono.
Sia lunedì 15 che martedì 16 si è trattato di due AGGRESSIONI FASCISTE: cinque studenti, una studentessa e un impiegato dell'università feriti dagli squadristi e refertati al Policlinico lunedì mattina. Otto studenti ed una studentessa fermati dalla Polizia durante il secondo agguato ed un altro studente ferito.
Respingiamo ogni tentativo di equiparazione ed equidistanza con organizzazioni squadriste perché il Collettivo e gli altri studenti/esse antifascisti/e hanno sempre agito alla luce del sole e mai si sono resi responsabili di episodi di violenza in oltre venti anni di attività.
Non staremo qui a piangerci addosso né rinunceremo al nostro costante impegno nelle lotte dentro e fuori un'università che rimarrà impermeabile alle infiltrazioni di razzisti, omofobi e fascisti come quelli che continuiamo a trovarci dinnanzi. La nostra presenza qui, insieme ai/alle feriti/e, dimostra che i loro piani sono già falliti.
Quello che sta avvenendo coinvolge tutti/e, ed è ai singoli e alle realtà che ci rivolgiamo, affinché continuino non solo ad esprimerci la propria solidarietà ma siano effettivamente presenti nelle forme e nelle pratiche ritenute più opportune. Ciascuno faccia la propria parte, noi la stiamo già facendo, da sempre.
Invitiamo tutti/e a partecipare al corteo antifascista che abbiamo convocato per
giovedì 25 marzo, con ritrovo alla 13.00 nei pressi della Facoltà di Medicina
(via Montpellier - capolinea ATAC 500).

Attraverseremo il campus universitario per giungere a inchiodare alla proprie responsabilità l'amministrazione presso il Rettorato. Sappiamo bene che i fascisti in Italia hanno sempre fatto comodo ai poteri forti che li manovrano e possono quindi contare su chi li sostiene, chi li copre, chi li finanzia, chi li benedice e chi con la propria "fattiva indifferenza" si rende complice del loro operato e trae beneficio dai loro servigi.
La "normalizzazione" della loro presenza a Tor Vergata, in città e nel resto del Paese non è stata e non potrà mai essere accettata e tollerata. Non lo è stato nel 2008, non ci sono riusciti nel 2009 e così sarà nel 2010.

Roma, 21 marzo 2010
Collettivo "Lavori in Corso" e antifascisti/e di Tor Vergata
 

sabato, marzo 20, 2010

L'Acqua è di tutti deve essere pubblica. 20 Marzo Ore 14.00 Piazza della Repubblica

lunedì, marzo 08, 2010

Un Continente in Movimento

domenica, marzo 07, 2010

PROCESSO DI BOLOGNA: UN FALLIMENTO CHE DURA DA DIECI ANNI!


Il 12 marzo 2010 è l’anniversario del “Processo di Bologna”, quel piano della Comunità Europea ideato per unificare e aziendalizzare le università, rendendole definitivamente subalterne alla logiche del profitto, col chiaro fine di creare professionalità a basso costo.
In quei giorni i veri responsabili del declino del mondo della conoscenza si incontreranno a Vienna e a Budapest per compiacersi dell’opera distruttiva cominciata in quel 12 marzo 1999. In contemporanea in varie città europee studenti scenderanno in strada per affermare ancora una volta la loro forte opposizione tanto al “processo” quanto alle odierne autocelebrazioni. 
In Italia la strada indicata dal processo di Bologna ha trovato concretezza nelle varie riforme dell’istruzione susseguitesi negli ultimi anni, sotto diverse bandiere politiche, ma uguali nel progetto di fondo. Ultima tappa di questo processo di smantellamento del diritto all’istruzione pubblica è la riforma Gelmini, che dopo aver attaccato l’istruzione superiore lo scorso autunno, si rivolge oggi, finalmente all’università. Completando quel programma di sterilizzazione del sapere critico, iniziato dai suoi predecessori, e sferrando forse il colpo decisivo all’università come bene comune, che già sembrava essere assai lontana nelle leggi precedenti.
L’entrata dei privati nei C.D.A., e la totale dipendenza degli atenei da questi, ribadisce la volontà di subordinare il percorso formativo a quello aziendale-produttivo, relegandolo nel territorio del profitto e della competizione.
Anche gli organi di gestione interni continuano il loro naturale percorso di separazione dal corpo dell’università: sempre più il rettore diviene una figura imperiale, un “primus inter pares” dove i docenti costituiscono l’intero corpo elettorale.
L’istituzione del prestito d’onore, l’affidamento del fondo per il merito alla CONSAP s.p.a. (che come ogni s.p.a ha come fine ultimo il lucro), ribadiscono una volta ancora come le logiche privatistiche e di mercato siano uno dei principi fondanti del disegno politico, sociale e culturale elaborato dal Potere Europeo e dai suoi vassalli nazionali.

A pagarne le conseguenze è il concetto stesso di diritto allo studio, per il quale per anni sono state condotte battaglie dagli studenti e dalle studentesse che hanno a cuore l'università di massa e di qualità: se l'accesso e la permanenza agli studi non vengono più garantiti dallo stato sociale ma da una s.p.a che non tiene più conto delle reali possibilità economiche e materiali ma solo di presunti criteri meritocratici, è chiaro come ci si trovi davanti un'università con una forte selezione di classe, incapace di garantire gli studi anche ai figli e alle figlie di famiglie a basso reddito.
Per di più i tagli e l’aumento delle spese comportano gravi conseguenze non solo sulla qualità dei servizi offerti , ma anche sulle vite dei lavoratori e delle lavoratrici che già subiscono sfruttamento e precarietà, anche grazie agli infami contratti che l’epoca della concertazione ha generato, e che ora si trovano a dover affrontare riduzioni salariali, pensionamenti anticipati e licenziamenti.
Attraversare questa data, tornare in strada, significa riprendere quel percorso di lotta, contro l’attacco sistematico ai beni comuni, che ha cercato di fronteggiare, ministro dopo ministro, riforma dopo riforma, lo smantellamento dell’università, intesa come bene comune, come luogo di libera condivisione di saperi, di massa e di qualità.

Capire come l’università giochi un ruolo fondamentale nel disegno normalizzatore delle istituzioni, vuol dire capire come le lotte interne all’università stessa non possano fermarsi agli studenti, ma debbano oltrepassare i muri degli atenei, intersecarsi, contaminare e contaminarsi con gli latri percorsi di lotta sociale. 
Per questo,  e per la pretesa generale di poter immaginare un presente diverso,  il 12 marzo scenderemo in strada assieme agli studenti e alle studentesse medi/e e universitari/e, per costruire dal basso un’alternativa concreta che sia un'istruzione slegata dalla logica del profitto, basata sul libero scambio dei saperi, di massa ma anche di qualità, luogo di emancipazione e di ascensione sociale, luogo di incontro di soggetti sociali e non di interessi privati.

VENERDI' 12/3 ORE 10.00
PIAZZA DELLA REPUBBLICA

CONTRO IL PROCESSO DI BOLOGNA
LA LOTTA IN EUROPA CONTINUA! 

giovedì, marzo 04, 2010

Cineforum: "To shoot an Elephant". 9 Marzo ore 14.00


Si rinnova l'appuntamento con il cineforum! 
Il Collettivo Scienze Politiche invita tutti e tutte alla proiezione del film “To shoot an elephant” di Alberto Arce e Mohammed Rujailah, basato sull'aggressione militare israeliana nella striscia di Gaza durante l'operazione piombo fuso. L'appuntamento è Martedì 9 Marzo alle Ore 14.00 in Aula Attività Autogestite (Aula 21)

lunedì, marzo 01, 2010

Volevano braccia, sono arrivati uomini