giovedì, novembre 28, 2013

Nessuno spazio ad Alba Dorata, Roma 3 antifascista!



Siamo veramente orgoglios* e content* per la risposta che le studentesse e gli studenti di Roma 3 hanno dato, partecipando in grande numero alla presentazione del libro "Alba Dorata. La Grecia nazista minaccia l'Europa", in programma lo scorso 27 novembre a Scienze Politiche Roma Tre. Un numero talmente alto da far sì che l'auletta al piano terra non fosse sufficientemente capiente e che quindi sia stato necessario spostarsi in un'aula A decisamente affollata.

Tutto questo nonostante la presenza massiccia e invasiva delle forze dell'ordine, presenti non solo in borghese all'interno della facoltà, ma addirittura all'esterno con ben 2 camionette. Una presenza di cui avremmo volentieri fatto a meno, la quale ci fa capire che evidentemente persino la presentazione di un libro e la giusta risposta rispetto a chi all'interno del nostro ateneo commemorava ignobilmente i 2 militanti di Alba Dorata uccisi nei giorni precedenti sono mal tollerate dalle istituzioni. Istituzioni universitarie che si sono sentite di tenere sotto controllo, tramite le forze dell'ordine, solo chi attraverso un'iniziativa culturale e antifascista andava a smontare le logiche di un'organizzazione come Alba Dorata insieme a chi se la rivendicava. Tutto questo non ci spaventa, fortificati ancor di più del grande numero di studenti e studentesse presenti ieri all'iniziativa. 


È chiaro che l'università è un tessuto vivo che attraverso i bisogni reali degli studenti attraversa lo spazio sociale dell'ateneo e di tutto il territorio intorno, quindi da queste basi non ci fermiamo e rimandiamo l'appuntamento al 3 dicembre sempre a Scienze Politiche, con un'iniziativa sulle nuove forme di spesa pubblica, cui parteciperanno diverse realtà (dal comitato 3.32 dell'Aquila ai movimenti di lotta per la casa) che da anni si battono per una più giusta ed equa ridistribuzione della ricchezza.

giovedì, novembre 21, 2013

"ALBA DORATA: LA GRECIA NAZISTA MINACCIA L'EUROPA"




Mercoledì 27 novembre alle ore 16:00 presso la facoltà di Scienze Politiche di Roma Tre avverrà un dibattito sul movimento neonazista Alba Dorata e i rapporti con il neofascismo italiano. Sarà un momento per discutere di come, anche in Italia, i movimenti neofascisti indirizzino la rabbia scaturita da elementi reali, come ad esempio le politiche d'austerity, in visioni del mondo palesemente reazionarie, xenofobe e intolleranti, al servizio della Troika e dei governi che obbediscono ai suoi ordini. 

Lo stesso ateneo di Roma Tre è stato teatro di gravissime rivendicazioni, quando lo scorso 13 novembre presso la facoltà di Economia, una decina di fascisti ha esposto uno striscione, peraltro firmato illegittimamente "Studenti di Roma 3", per commemorare i 2 militanti di Alba Dorata assassinati qualche settimana fa in Grecia.

Quindi gli studenti e le studentesse di Roma Tre e delle realtà antifasciste del territorio di Roma Sud hanno convocato quest’iniziativa per mettere in luce quali sono le contraddizioni e le problematiche di queste organizzazioni e delle loro pratiche. Chiamati ad intervenire saranno Dimitri Deliolanes (corrispondente della televisione pubblica Greca in Italia), autore di "Alba Dorata: la Grecia nazista minaccia l'Europa", e un redattore di atenecalling.org, blog di controinformazione sulla Grecia. 

L'invito sarà allargato anche alle istituzioni del municipio VIII, perché siamo convinti che l'ingresso dei fascisti all'interno di Roma Tre sia un problema non solo di chi vive quotidianamente l'università, ma anche di tutto il quadrante Ostiense-San Paolo, perché è un dato di fatto che, da quando è nata, Roma Tre si è trasformato nell'unico luogo dove costoro hanno agibilità politica. 

Pretendiamo dalle istituzioni universitarie una presa di posizione pubblica che condanni esplicitamente ogni tentativo di acquisizione di legittimità politica che tali organizzazioni cercano di ottenere tramite queste azioni.


Studenti e Studentesse di Roma Tre
Realtà Antifasciste di Roma Sud

domenica, novembre 17, 2013

#20N L'ASSEDIO CONTINUA



IL 20 NOVEMBRE CONTINUA L'ASSEDIO AI PALAZZI DEL POTERE! LA SOLLEVAZIONE NON SI FERMA!

APPUNTAMENTO ALLE 14:30 AL RETTORATO DI ROMA3 (Via Ostiense vicino Basilica San Paolo) per partire insieme, con la Piattaforma Territoriale per il Reddito di Base i Diritti di Roma Sud, con le realtà del territorio e i collettivi studenteschi, e con tutte le soggettività che vorranno partecipare... insieme verso Campo de Fiori.

Qui sotto il breve appello di lancio della giornata.

#20N assediamo il vertice italo-francese
L'incontro intergovernativo Italia-Francia che si svolgerà il 20 novembre a Roma, presso Villa Madama, ratificherà l’accordo sulla Torino-Lione. La visita di Hollande e la vetrina internazionale costruita per l’evento dovrebbe permettere ai due paesi di presentarsi con le carte in regola per ottenere dall'Unione Europea il massimo del cofinanziamento previsto.
Nonostante l'opposizione al TAV dell'intera popolazione locale e di un movimento nazionale, la governance europea continua a proteggere gli interessi dei poteri forti e delle lobby con decisioni illegittime, repressione e occupazione militare di un territorio. Altri temi all'ordinedel giorno saranno le speculazioni legate alla crisi Alitalia e il rapportocon Air Fr ance, oltre al progetto di polizia europea e la cogestione delle frontiere tra gli Stati membri attraverso l’agenzia Frontex. Dopo l’importante manifestazione del 19 ottobre, il movimento contro la precarietà e le politiche di austerity riunitosi il 9 e 10 novembre alla Sapienza di Roma ha lanciato una mobilitazione nazionale contro il vertice.
Sotto il ricatto permanente del debito, il sesto anno di crisi economica e sociale ha avuto conseguenze devastanti per l'Italia in termini di impoverimento generale, precarizzazione, disoccupazione di massa e smantellamento del welfare. Per questo diventa centrale il tema dell’allocazione delle risorse pubbliche che non devono essere impegnate in grandi opere inutili e devastanti per i territori. I 24 miliardi di euro che verranno stanziati per il Tav in Val di Susa andrebbero spesi per un piano straordinario sulla casa, per garantire il diritto alla salute, per investire nella scuola e nella formazione, per garantire reddito a tutte e tutti.
L’unica grande opera che vogliamo è casa e reddito per tutte e tutti!
La #sollevazionecontinua : appuntamento Piazza Campo de' Fiori alle ore 16


giovedì, novembre 14, 2013

Comunicato antifascista degli studenti e delle studentesse di Roma Tre

Il  13 novembre la facoltà di Economia di Roma Tre è stata teatro di un blitz da parte di una decina di militanti riconducibili ad organizzazioni neofasciste per commemorare la morte di due esponenti di Alba Dorata. L’azione è stata rivendicata sotto un discutibile striscione firmato  “studenti di Roma Tre”.

Già nei giorni precedenti erano stati affissi nella facoltà di Scienze Politiche alcuni dazebao con lo stesso contenuto. Alla segnalazione di studenti evidentemente indignati, questi sono stati inizialmente rimossi, ma successivamente riattaccati con il complice silenzio della facoltà.
Come studenti e studentesse di questo ateneo riteniamo che questi eventi siano di una gravità inaudita e di nessuna legittimità. E’ inammissibile che uno spazio pubblico sia occupato da queste rivendicazioni, frutto di una libera agibilità politica concessa a organizzazioni studentesche che non hanno riserve di ricondursi a organizzazioni esplicitamente nazifasciste.

Denunciamo pubblicamente la complicità e il silenzio delle istituzioni di un ateneo più volte
colpevole rispetto a eventi di tale gravità, evitandone qualsiasi responsabilità.

Non resteremo inermi di fronte ad ulteriori provocazioni.

                                                                                          Studenti e Studentesse di Roma Tre

giovedì, novembre 07, 2013

Editoriale sull'iniziativa "Precarietà e territorio" del 6 novembre



La precarietà pervade le nostre vite, facendolo spesso nelle maniere più subdole: tronca i rapporti interpersonali e isola i soggetti che la vivono, impedisce la progettazione del proprio futuro in un presente dilatato.
Siamo consapevoli del fatto che il lavoro ha subito delle trasformazioni radicali ed irreversibili e la strada da seguire non può essere quella della nostalgica commemorazione del lavoro in senso fordista. Pensiamo piuttosto che sia più utile indagare quali sono gli strumenti e le pratiche più adatti ad affrontare la precarietà in maniera conflittuale. Proprio di questo si è parlato giovedì 6 novembre a Roma Tre, presso la facoltà di Scienze Politiche, durante l'incontro dal titolo "Precarietà e Territorio" organizzato dalla Piattaforma territoriale per il reddito di Roma Sud, dentro la quale convergono le lotte di student*, lavorator* e precar* del quadrante meridionale della città.



L'iniziativa è stata divisa in due parti: nella prima sono intervenuti due sociologi dell'ateneo, Francesco Antonelli e Vincenzo Carbone, che hanno dato un contributo teorico fondamentale per inquadrare le modificazioni subite dal mondo del lavoro dall'imposizione del modello fordista fino ad oggi. La presentazione da parte del professor Carbone di un suo studio condotto con la collaborazione della Provincia di Roma ha messo in risalto la pesante condizione degli under-35 che risultano in massima parte sostenuti da quello che si rivela essere il welfare di ultima istanza cui spesso noi tutt* siamo obbligat* a ricorrere, ossia la famiglia. Nella seconda parte abbiamo cercato di capire tramite le esperienze di Alexis, realtà che fa parte della Piattaforma, e di Degage quali possano essere nella realtà le pratiche e gli strumenti di lotta utili a riappropriarci di quei pezzi di welfare smantellati dalla crisi e dall'austerità. Strumenti che non possono essere istituzionali, ma devono nascere dalla spinta autorganizzata dal basso; e dunque l'occupazione delle case come arma che hanno i precari per svincolarsi dal ricatto dei 500 euro al mese sborsati per vivere con dignità.



Infine ci siamo chiesti, in questo momento storico in cui la figura dello studente è tratteggiata con confini sempre più sfumati, in che modo lo stesso percepisca la sua condizione di precarietà e attraverso quali metodi possa tornare a rendere l'università un terreno di conflitto. Per questo abbiamo iniziato un percorso di inchiesta all'interno della facoltà tramite un questionario, finora compilato da un centinaio di studenti e studentesse. I risultati provvisori mettono in luce come essi non abbiano coscienza della condizione di precarietà che vivono e che vivranno nel loro futuro.

lunedì, novembre 04, 2013

Oggi come stai? Un po' precario

martedì, ottobre 29, 2013

PRECARIETA' E TERRITORIO


PRECARIETÀ E TERRITORIO

Dibattito aperto tra soggetti precari di un territorio schiacciato tra speculazioni e un'università fabbrica di precarietà.
Riflessione sulle forme di autorganizzazione per la riappropriazione di spazi e tempi di vita.

MERCOLEDI' 6 NOVEMBRE, ORE 11
FACOLTA' DI SCIENZE POLITICHE - UNIROMA3


Interverranno:

- Alexis Occupato
- Degage Casaxtutti
- Collettivo Scienze Politiche RM3
- Piattaforma per il reddito di base e i diritti - Roma Sud
- Prof. F. Antonelli, insegnante e ricercatore di Sociologia presso il dipartimento di Scienze Politiche Roma Tre
- Prof. V. Carbone, ricercatore presso il dipartimento di Scienze della Formazione Roma Tre.


A SEGUIRE PRANZO SOCIALE


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L'Università di Roma3 è stata più volte definita "fabbrica del sapere", definizione poi spesso accostata a quella di "fabbrica della precarietà".
Fabbrica del sapere, perché funzionante con modalità molto simili a quelle di un'impresa, impresa che confeziona per gli studenti nozioni e concetti omologati, privi di qualsivoglia spunto di riflessione o possibilità di approfondimento in ambiti che non siano strettamente necessari alla produttività che, in questo caso, è data dal continuo susseguirsi di prove d'esame; ciò rende lo studente totalizzato e alienato in questa sua condizione dalla quale non può uscire fino al compimento del corso di studi: la sua vita dovrà svolgersi tra la facoltà e l'abitazione dove si reca per studiare e riposare. Non vi sono spazi e tempi alternativi, che siano di aggregazione, di svago o di qualsiasi altro tipo di attività esterna all'Università.
Al contempo questa condizione di vita è messa in crisi da un inadeguato sistema di welfare per gli studenti che, già prima del conseguimento della laurea che li proietterà nel mondo del lavoro in condizioni disagiate e di forte precarietà, si trovano costretti a subire politiche lavorative di sfruttamento per potersi mantenere agli studi. Ci si trova di fronte infatti alla più totale mancanza di politiche sul reddito e sulla casa. Le borse di studio sono poche e mal finanziate, non esiste nessuna forma di reddito diretto, differito o indiretto per i soggetti in formazione né c'è in generale alcun tipo di reddito minimo garantito, condizionato o incondizionato che sia. Stesso discorso vale per gli alloggi: mancano le residenze e gli alloggi universitari, manca qualsiasi tipo di politica seria a livello nazionale in relazione all'abitare e anzi l'università preferisce, come nel caso di RomaTre, alimentare il mercato privato degli affitti creando una sorta di agenzia immobiliare che mette in relazione gli studenti con i proprietari di appartamenti da affittare. A tutto questo si accompagna l'esistenza di un mercato nero ampiamente tollerato in cui lo studente si ritrova senza diritti o certezze nei confronti del padrone di casa.
Inutile dire che l'impoverimento generale non permette più allo studente (per chi prima ne avesse avuto possibilità) di attingere da un welfare familiare adesso completamente in crisi, dove le famiglie stesse non riescono più a raggiungere neanche la 3° settimana del mese.
Naturale conseguenza di queste politiche sarà il rallentamento del piano di studi se non, talvolta, la totale impossibilità nel proseguirli.
Il fenomeno dell'abbandono degli studi universitari infatti in Italia è estremamente elevato. Secondo dati del 2009 solo il 45 % degli immatricolati arriva alla laurea e i tassi di abbandono durante il primo anno di studi sono da circa un decennio costanti intorno al 20%. Buona parte delle analisi sul tema rintracciabili sul web individua le cause di un abbandono così elevato nella disorganizzazione degli atenei italiani, nella mancanza di un efficiente sistema di tutoraggio o nello shock del passaggio dalla scuola superiore all'istruzione universitaria. Addirittura qualcuno fa notare che grazie all'introduzione del 3+2 la percentuale di abbandoni è diminuita e il numero di laureati (titolo triennale) è aumentato. Bisogna però notare che la laurea triennale è un titolo poco qualificato e qualificante, che consente un mero accesso assai svantaggiato al mondo del lavoro.
Infine l'influenza dell'università, e nello specifico di Roma Tre sul territorio di San Paolo e limitrofo, non si esaurisce solo nelle ripercussioni che ha sulla vita degli studenti e dei precari che ci lavorano; la terza università è probabilmente la più grande impresa di Roma Sud e il suo impatto col territorio è stato devastante anche in relazione alle questioni del reddito e della casa: il livello degli affitti è salito ed è in costante aumento dalla nascita di Roma Tre, il numero stesso di spazi destinati all'abitare diminuisce in favore degli uffici e in generale è salito il costo della vita.

A partire da ciò, come ci si può organizzare per non subire le politiche di "indottrinamento" passivo del sapere e di sfruttamento del soggetto studentesco, fortemente volute dalla governace capitalistica?
Come ci si può autorganizzare per reagire e riappropriarci degli spazi e dei tempi di vita, di un sapere indipendente e della conoscenza dentro e fuori le facoltà?

L'Assedio Continua


31 ottobre 2013 dalle ore 11 tutt* a Palazzo Chigi
La Conferenza Stato/Regioni/Province/Comuni, convocata dal Governo Letta per il 31 ottobre con l'obiettivo di definire un decreto sulle politiche abitative, ha avuto un prologo decisamente insoddisfacente nell'incontro tra i movimenti sociali e il ministro Maurizio Lupi.
La forte distanza tra le condizioni poste con la sollevazione e l'assedio del 19 ottobre e le posizioni espresse dal governo tramite il ministro delle infrastrutture e trasporti è sotto gli occhi di tutti ed è per questo che un'altra giornata di assedio va costruita in concomitanza con la Conferenza.
L'indisponibilità nel mettere in campo misure urgenti destinando a necessità sociali come la casa e il reddito le risorse utilizzate per le grandi opere e i grandi eventi dimostra che a partire dalla manifestazione del 19 ottobre ora più che mai la sollevazione e l'assedio devono essere permanenti.

da http://www.coordinamento.info/index.php/mobilitazioni/1094-l-assedio-continua

martedì, ottobre 22, 2013

SI PARTE E SI TORNA INSIEME, TUTT* LIBER*!



Il 19 ottobre anche gli studenti e le studentesse di Roma Tre sono scesi in piazza insieme ad altre 70.000 persone in un corteo variegato, ma forte, determinato e compatto per ribadere che l'unica grande opera di cui abbiamo bisogno è CASA E REDDITO X TUTT*. Crediamo che la manifestazione sia stato un ottimo punto di partenza per un percorso di unificazione a livello nazionale di tutte le lotte che combattono contro l'austerity, la precarietà e la speculazione. Inoltre crediamo che getterà le basi per una più forte aggregazione all'interno della facoltà di Scienze Politiche in modo tale che torni ad essere un terreno di conflitto.

Ma la cosa che ci preme sottolineare di più in questo momento è che lo slogan SI PARTE E SI TORNA INSIEME, coniato nelle lotte in Val di Susa, dev'essere una pratica reale di movimento e conflitto; perciò ci riteniamo complici e solidali con tutto ciò che è accaduto durante il corteo e chiediamo l'immediata scarcerazione dei compagni e delle compagne arrestati rinnovando l'invito a partecipare al presidio di solidarietà indetto per domani 23 ottobre sotto Regina Coeli per l'interrogatorio di convalida del fermo da parte del GIP.

TUTT* LIBER*!

Collettivo Scienze Politiche Roma Tre

martedì, ottobre 15, 2013

COMUNICATO ASSEMBLEA D’ATENEO ROMA TRE




Oggi, 15 Ottobre, si è svolta nell’atrio della facoltà di Lettere e Filosofia un’assemblea che ha coinvolto studenti e studentesse dell’ateneo per discutere sulla partecipazione al corteo del 19 Ottobre.
Abbiamo deciso di aderire alla sollevazione generale con uno spezzone autonomo di Roma Tre.
Le motivazioni riguardano sia un’adesione alla piattaforma politica che caratterizza questa giornata, ma anche i possibili che potrebbe aprire all’interno dell’Università.

Perché il 19?

  • Perché rende esplicita la crisi delle rappresentanze politiche. A scendere in piazza sarà quella vastissima porzione di persone che abitano il territorio nazionale e che non hanno, né spesso chiedono di avere, una rappresentanza: sono i “senza parte”, migranti, precari del lavoro e della scuola, famiglie di occupanti, rifugiati politici, movimenti che lottano contro le nuove infrastrutture e la devastazione dei territori. Tutte quelle persone che non erano contemplate nella piazza del 12 Ottobre.
  • Perché non è una sfilata escludente di sigle partitiche o sindacali, che unisce sotto un’unica bandiera la diversità delle istanze sociali, ma una manifestazione di pluralità di lotte che sono già in corso e che potremmo chiamare “di prima necessità”: per la casa, per la dignità di vita, per la possibilità di autodeterminare il proprio presente e il proprio futuro. Riteniamo che sia da queste lotte, e dalle pratiche realmente conflittuali che innescano, che possono nascere nuove indicazioni sui modi di fare e pensare la politica.
  • Perché hanno connessioni immediate con un piano internazionale: non solo in quanto rispondono a misure di austerità e a politiche economiche che riguardano tutto il territorio europeo, ma anche perché producono forme di resistenza e autorganizzazione, comune e dal basso, che stanno nascendo, potremmo dire, in tutto il mondo.
  • Perché l’Università non può rimanere un terreno estraneo a tensioni sociali che la riguardano direttamente. Le politiche di normalizzazione e di azzeramento del conflitto hanno fatto sì che da qualche anno, a Roma Tre, regni l’obbedienza e l’indifferenza. Contempliamo, quindi, l’autorganizzazione come una pratica possibile anche qui nella forma di una messa in comune dei saperi e nella messa in crisi della produzione di verità dominante.
  • Perché evidenzia una politica mediatica di criminalizzazione del dissenso chiaramente rivolta a minimizzare la portata trasformativa che potrebbe avere questa giornata attraverso una separazione strumentale tra “buoni (e a diritto!) cittadini” e “cattivi marginali”.


Alla fine dell’Assemblea abbiamo deciso di incontrarci domani 16 Ottobre per partecipare al pranzo sociale del collettivo C.S.P. che si terrà alle ore 12.30 presso la Facoltà di Scienze Politiche e poi riunirci, alle ore 15:00, per discutere insieme sulle modalità con cui scendere in piazza sabato.

Invitiamo tutti e tutte, presenti e non all’assemblea, a partecipare!

sabato, aprile 13, 2013

UNO VALE UNO?


mercoledì, marzo 06, 2013

PAESI BASCHI, TRA QUESTIONE NAZIONALE E CONFLITTO SOCIALE



Prosegue il percorso sull'autodeterminazione dei popoli. Stavolta incontriamo Adriano Cirulli, sociologo e autore del libro "L'Ascia e il serpente. L'ETA e il nazionalismo basco dopo la lotta armata" e Marco Santopadre, giornalista di Contropiano.org e studioso della questione basca; parlaremo di come si intreccino nei Paesi Baschi due dimensioni di conflitto, quella nazionale e indipendentista da una parte e quella sociale e di classe dall'altra. Appuntamento alle 13 nel cortile della facoltà con il pranzo sociale del CSP e alle 14:30 nell'aula 21 al piano terra per l'assemblea.

lunedì, marzo 04, 2013

Cineforum: Tximeletak Mercoledì 6 Marzo




Documentario sulla storia della lotta del movimento giovanile basco.
Sottotitolato in italiano.

Mercoledì 6 Marzo ore 14.30
Aula 21
(Aula attività autogestite - Piano terra)
Facoltà di Scienze Politiche Roma3