martedì, ottobre 15, 2013

COMUNICATO ASSEMBLEA D’ATENEO ROMA TRE




Oggi, 15 Ottobre, si è svolta nell’atrio della facoltà di Lettere e Filosofia un’assemblea che ha coinvolto studenti e studentesse dell’ateneo per discutere sulla partecipazione al corteo del 19 Ottobre.
Abbiamo deciso di aderire alla sollevazione generale con uno spezzone autonomo di Roma Tre.
Le motivazioni riguardano sia un’adesione alla piattaforma politica che caratterizza questa giornata, ma anche i possibili che potrebbe aprire all’interno dell’Università.

Perché il 19?

  • Perché rende esplicita la crisi delle rappresentanze politiche. A scendere in piazza sarà quella vastissima porzione di persone che abitano il territorio nazionale e che non hanno, né spesso chiedono di avere, una rappresentanza: sono i “senza parte”, migranti, precari del lavoro e della scuola, famiglie di occupanti, rifugiati politici, movimenti che lottano contro le nuove infrastrutture e la devastazione dei territori. Tutte quelle persone che non erano contemplate nella piazza del 12 Ottobre.
  • Perché non è una sfilata escludente di sigle partitiche o sindacali, che unisce sotto un’unica bandiera la diversità delle istanze sociali, ma una manifestazione di pluralità di lotte che sono già in corso e che potremmo chiamare “di prima necessità”: per la casa, per la dignità di vita, per la possibilità di autodeterminare il proprio presente e il proprio futuro. Riteniamo che sia da queste lotte, e dalle pratiche realmente conflittuali che innescano, che possono nascere nuove indicazioni sui modi di fare e pensare la politica.
  • Perché hanno connessioni immediate con un piano internazionale: non solo in quanto rispondono a misure di austerità e a politiche economiche che riguardano tutto il territorio europeo, ma anche perché producono forme di resistenza e autorganizzazione, comune e dal basso, che stanno nascendo, potremmo dire, in tutto il mondo.
  • Perché l’Università non può rimanere un terreno estraneo a tensioni sociali che la riguardano direttamente. Le politiche di normalizzazione e di azzeramento del conflitto hanno fatto sì che da qualche anno, a Roma Tre, regni l’obbedienza e l’indifferenza. Contempliamo, quindi, l’autorganizzazione come una pratica possibile anche qui nella forma di una messa in comune dei saperi e nella messa in crisi della produzione di verità dominante.
  • Perché evidenzia una politica mediatica di criminalizzazione del dissenso chiaramente rivolta a minimizzare la portata trasformativa che potrebbe avere questa giornata attraverso una separazione strumentale tra “buoni (e a diritto!) cittadini” e “cattivi marginali”.


Alla fine dell’Assemblea abbiamo deciso di incontrarci domani 16 Ottobre per partecipare al pranzo sociale del collettivo C.S.P. che si terrà alle ore 12.30 presso la Facoltà di Scienze Politiche e poi riunirci, alle ore 15:00, per discutere insieme sulle modalità con cui scendere in piazza sabato.

Invitiamo tutti e tutte, presenti e non all’assemblea, a partecipare!

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