Ancora una volta l'Ateneo di Roma Tre ha provato ad impedire
il regolare svolgimento di un'iniziativa pubblica sulla condotta internazionale
dello Stato di Israele, nello specifico riguardo al suo coinvolgimento ad Expo
2015; ancora una volta ha negato spazi e agibilità politica a un'assemblea
autogestita da parte di studenti e studentesse, privandoci del diritto al
confronto e all'autoformazione, per fornire una chiave di lettura in più per
interpretare e analizzare la politica, non solo come materia di studio ma anche
come esperienza da vivere. A pochi giorni dall'iniziativa ci era già stata
comunicata l'intenzione dell'università di bloccare l'iniziativa e, dopo una
trattativa con il personale dell'ateneo, è stato possibile tenere l'assemblea
nel cortile della facoltà di lettere e filosofia, in condizioni precarie e poco
idonee per un'assemblea pubblica.
Abusando del regolamento d'ateneo che non vieta
espressamente l'organizzazione di iniziative da parte di soggetti non coinvolti
nelle elezioni universitarie, Roma Tre ha ribadito per l'ennesima volta (si
veda l'infelice vicenda con Ilan Pappè di qualche mese fa) che voci critiche
nei confronti di Israele devono essere messe a tacere! Non è tollerabile il
fatto che l'argomento non possa essere minimamente sfiorato, qualora si scelga
di impostarlo dal punto di vista di chi lotta e subisce le politiche
colonialiste e segregazioniste dello Stato israeliano. Ci sentiamo inoltre di
ringraziare il Comitato Promotore No Expo No Israele per aver contribuito
all'organizzazione dell'assemblea rendendo possibile il suo svolgimento, e ai
compagni e alle compagne che vi hanno partecipato.
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