venerdì, dicembre 16, 2011

Cosa ci insegna la strage di Firenze

Tutte e tutti noi sappiamo cosa è successo martedì 13 dicembre a Firenze: Gianluca Casseri, un 50enne scrittore di fantasy e militante del circolo di Casapound di Pistoia è andato in giro per la zona del mercato di Firenze sparando all'impazzata sugli ambulanti che vendevano lì la loro roba. Sotto il suo fuoco fascista e razzista sono caduti due nostri fratelli migranti, di nazionalità senegalese, Samb Modou, di 40 anni, e Diop Mor, di 54 anni; altri tre sono rimasti feriti, ma per fortuna se la caveranno. Il primo sentimento che ci ha colto, e che ancora persiste, è quello del dolore: un dolore assurdo e immane. Ma crediamo anche che, per rispetto alla memoria di chi si è visto puntare addosso una pistola non capendo il perché, sia giusto scavare nei meandri della mente contorta dell'assassino e cogliere lucidamente gli aspetti che questa tragica storia ci insegna.
Denunciamo soprattutto lo squallido tentativo di Casa Pound di dissociarsi da Casseri, e condanniamo anche le semplicistiche ricostruzioni di molti media, anche di "centro-sinistra": è stato descritto come un folle: no, troppo facile sarebbe dare la colpa alla follia; chi ha sparato era un fascista e un razzista, che ha messo in pratica le idee e le pratiche che questi soggetti propugnano nelle nostre strade, nelle nostre città e nelle nostre facoltà.
Esprimiamo il massimo sostegno ai migranti in lotta, auspicando domani a Firenze una manifestazione partecipata, come del resto si è già visto a Roma martedì, quando il traffico del centro è stato bloccato. Vergognoso è stato l'atteggiamento delle forze dell'ordine, che hanno preferito difendere Casapound piuttosto che dare la possibilità ai migranti di manifestare liberamente, visto che c'è stata anche qualche manganellata.

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