Tutte e tutti noi sappiamo cosa è successo martedì 13 dicembre a Firenze: Gianluca Casseri, un 50enne scrittore di fantasy e militante del circolo di Casapound di Pistoia è andato in giro per la zona del mercato di Firenze sparando all'impazzata sugli ambulanti che vendevano lì la loro roba. Sotto il suo fuoco fascista e razzista sono caduti due nostri fratelli migranti, di nazionalità senegalese, Samb Modou, di 40 anni, e Diop Mor, di 54 anni; altri tre sono rimasti feriti, ma per fortuna se la caveranno. Il primo sentimento che ci ha colto, e che ancora persiste, è quello del dolore: un dolore assurdo e immane. Ma crediamo anche che, per rispetto alla memoria di chi si è visto puntare addosso una pistola non capendo il perché, sia giusto scavare nei meandri della mente contorta dell'assassino e cogliere lucidamente gli aspetti che questa tragica storia ci insegna.
Denunciamo soprattutto lo squallido tentativo di Casa Pound di dissociarsi da Casseri, e condanniamo anche le semplicistiche ricostruzioni di molti media, anche di "centro-sinistra": è stato descritto come un folle: no, troppo facile sarebbe dare la colpa alla follia; chi ha sparato era un fascista e un razzista, che ha messo in pratica le idee e le pratiche che questi soggetti propugnano nelle nostre strade, nelle nostre città e nelle nostre facoltà.
Esprimiamo il massimo sostegno ai migranti in lotta, auspicando domani a Firenze una manifestazione partecipata, come del resto si è già visto a Roma martedì, quando il traffico del centro è stato bloccato. Vergognoso è stato l'atteggiamento delle forze dell'ordine, che hanno preferito difendere Casapound piuttosto che dare la possibilità ai migranti di manifestare liberamente, visto che c'è stata anche qualche manganellata.
venerdì, dicembre 16, 2011
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