Nella seduta del 17 dicembre scorso, il Consiglio di Amministrazione di Roma Tre ha approvato il nuovo regolamento che dovrebbe disciplinare l’accesso alle sedi dell’università. Un regolamento draconiano che “legittima” solamente determinati soggetti (studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo) ad accedere alle sedi dell’ateneo previa identificazione da parte del personale di portineria tramite l’esibizione di un badge che sarà distribuito ai soggetti “legittimati” di cui sopra. I soggetti terzi che vorranno accedere all'università, oltre a dover esibire a loro volta un documento d’identità, dovranno motivare la propria richiesta di accesso alle sedi universitarie esplicitando la propria volontà di svolgere “attività strettamente connesse alle attività istituzionali dell’ateneo”. Qualora non fosse superato il test di “legittimazione” all'ingresso, il personale di portineria potrà impedire l’accesso ai terzi, con l’obbligo di appellarsi all'autorità di pubblica sicurezza in caso di forzature da parte dei “non legittimati”.
Rifiutiamo categoricamente questo regolamento vergognoso, che nascondendosi dietro pretesti emergenziali porta avanti un discorso securitario ed escludente, attestandosi come l’ennesimo organo di controllo sociale (peraltro inapplicabile sia sotto il profilo giuridico che meramente pratico) che agisce sul nostro territorio.
In barba alla famigerata “terza missione” dell’università, che dovrebbe impegnarsi a comunicare e divulgare la conoscenza attraverso una relazione diretta con il territorio e con tutti i suoi attori, il nostro ateneo si rende complice di un’attività speculatrice nel quadrante San Paolo-Ostiense, che si traduce ad esempio nell'aumento vertiginoso del prezzo degli affitti e nella rimodulazione delle attività commerciali presenti sul territorio.
È inammissibile che un luogo come l’università, che deve essere la fonte primaria di creazione di saperi e controsaperi nonché spazio di arricchimento culturale, ponga una qualsiasi forma di limitazione all'accesso, barricandosi all'interno della propria torre d’avorio.
Qui il nuovo regolamento:
Regolamento per l’accesso alle sedi dell’Università degli Studi Roma Tre
Art. 1
(Oggetto e finalità)
Il presente Regolamento disciplina l’accesso nelle sedi dell’Università degli
Studi Roma Tre, di seguito denominate sedi, ai fini della riduzione dei rischi
derivanti dall'ingresso di soggetti non autorizzati, per consentire il regolare
svolgimento dell’attività accademica, per tutelare la sicurezza delle persone,
degli edifici, delle attrezzature, dei dati, nel rispetto delle finalità istituzionali
dell’Ateneo.
Per sedi si intendono tutte quelle di proprietà e/o quelle nella disponibilità, a
vario titolo, dell’Università.
Art. 2
(Soggetti legittimati ad accedere)
L’accesso alle sedi è riservato ai seguenti soggetti:
a) studenti;
b) personale docente;
c) personale tecnico, amministrativo e bibliotecario;
d) soggetti terzi il cui accesso sia finalizzato allo svolgimento di attività
strettamente connesse alle attività istituzionali dell’Ateneo (es.
partecipanti a convegni o sedute di laurea, fornitori, manutentori, etc.).
Art. 3
(Modalità di accesso)
L’accesso alle sedi dei soggetti legittimati è consentito solo ed esclusivamente
previa esibizione presso le portinerie del documento attestante lo status dei
soggetti di cui al punto a),b),c) e del documento di riconoscimento in corso di
validità per i soggetti di cui al punto d) dell’art. 2.
I soggetti di cui al punto d) dell’art. 2 dovranno altresì rendere note le ragioni
dell’accesso, indicando eventuali uffici o personale interno destinatari della
visita.
L’accesso e la permanenza all'interno delle sedi universitarie è consentito,
esclusivamente, negli orari di apertura al pubblico.
Art. 4
(Personale addetto al controllo degli accessi)
La verifica della legittimazione all'accesso è demandata al personale addetto ai
servizi di portineria e prima accoglienza.
Il suddetto personale effettua i controlli necessari per garantire il rispetto del
presente regolamento.
Art. 5
(Procedure di controllo)
In caso di rilevata carenza di legittimazione all'ingresso, il personale addetto al
controllo, di cui all'art. 4, nega l’accesso alle sedi invitando i soggetti esterni ad
allontanarsi.
Qualora nonostante il diniego all'accesso i soggetti esterni si introducano
forzatamente all'interno dei locali in violazione delle norme del presente
regolamento, il personale addetto al controllo chiede immediatamente
l’intervento delle autorità di pubblica sicurezza, segnalando tempestivamente la
circostanza al funzionario dell’Ateneo responsabile dei servizi di portineria e
prima accoglienza.
Nell'ipotesi in cui il personale addetto al controllo rilevi, autonomamente o su
segnalazione, la presenza all'interno delle sedi di soggetti sprovvisti della
legittimazione, che evidentemente hanno eluso le verifiche all'ingresso, invita
tali soggetti ad allontanarsi e, ove ciò non avvenga, chiede immediatamente
l’intervento delle autorità di pubblica sicurezza, segnalando tempestivamente la
circostanza al funzionario dell’Ateneo responsabile dei servizi di portineria e
prima accoglienza.
Art. 6
(Norme di comportamento)
La permanenza di chiunque all'interno delle sedi universitarie avviene nel
rispetto delle norme di legge e regolamentari, senza arrecare danni materiali o
turbative al regolare svolgimento delle attività.
L’uso dei servizi messi a disposizione dall'Ateneo è esclusivamente riservato
agli utenti ed ai soggetti esterni legittimati ad usufruirne ed è limitato al comune
utilizzo per il quale è demandato.
Ogni trasgressore può essere allontanato dai locali e perseguito a norma di
legge e l’Ateneo è legittimato a richiedere il ristoro dei danni subiti.